La tutela giuridica dei DSA alla luce della Legge 170

Dell’Oro Riccarda

Il tema dei disturbi specifici dell’apprendimento normalmente è considerato di interesse per i clinici, i sanitari, i riabilitatori, gli insegnanti, ma è quasi ignorato dai giuristi, se non nel momento in cui sorgono conflitti sul piano pratico, il che accade più spesso di quanto non si creda. Nel presente articolo, dopo un excursus sull’evoluzione della normativa applicabile ai disturbi specifici dell’apprendimento (dall’assenza di norme specifiche alle norme di livello amministrativo, fino a giungere alla Legge 170 e ai relativi decreti attuativi), si illustrano la Legge 170, il decreto 5669 e le allegate linee-guida con occhio giuridico e, di conseguenza, con spirito critico, riflettendo sulla loro interpretazione in ambito giurisprudenziale. In particolare, vengono messi in luce gli aspetti più innovativi, che spesso scivolano in secondo piano, quali le attenzioni da porre in essere durante il momento valutativo, sia in corso d’anno sia in sede di esami: in matematica si richiede al docente di intervistare il discente per comprendere il procedimento seguito nel risolvere gli esercizi; nelle interrogazioni orali l’attenzione si deve fissare più sui contenuti che sulla capacità espositiva e nelle lingue straniere le soluzioni possono essere diversificate, aspetto foriero di interpretazioni che possono far discutere.

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