Utilità di uno screening su larga scala sulle difficoltà di letto-scrittura resistenti all’intervento intrascolastico mirato

Adelmo Pagni, Anna Vitta, Caterina Romagnoli, Chiara Chelazzi, Concetta Pacifico, Daniele Mugnaini, Giacomo Stella, Nicla Noccioli, Renzo Liccioli, Silvia Pinzauti

Si illustra l'utilità di un primo screening su larga scala effettuato nel territorio fiorentino, su 8306 alunni del primo ciclo della scuola primaria. Oltre ai vantaggi relativi alla formazione/sensibilizzazione uniforme rispetto ai DSA, all'ottimizzazione degli iniziali processi di apprendimento della letto-scrittura, e alla promozione di interventi mirati di recupero intrascolastico, è emerso un dato rilevante sull'incidenza delle diagnosi di dislessia o disortografia, fatte a seguito di tale screening presso un Centro diagnostico appositamente organizzato. Risulta infatti che i bambini giunti allo sportello diagnostico (circa la metà rispetto ai bambini emersi e segnalati) che hanno ricevuto una diagnosi di DSA sono stati l'1,34% dei bambini partecipanti. Hanno ricevuto una diagnosi di prestazioni sotto la seconda deviazione standard (ma nel primo anno della scuola primaria), di bagaglio cognitivo borderline o di bagaglio cognitivo compatibile con il Ritardo mentale lieve, rispettivamente lo 0,28%, 0,08% e 0,07% dei bambini. Tali dati vanno letti in tutta la loro portata di identificazione precoce e di prevenzione secondaria.

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