Strumenti diversi, stessa diagnosi? L’influenza della scelta dello strumento di valutazione nella diagnosi di dislessia nel giovane adulto

Laura Bertolo, Francesca D’Agostino, Patrizio Tressoldi

Il presente studio ha perseguito il fine di indagare in che misura l’utilizzo di diversi test o di un diverso parametro possa incidere sulla decisione diagnostica nella pratica clinica. Lo scopo dello studio è quello di effettuare un confronto fra strumenti utilizzati nella diagnosi di dislessia nei giovani adulti. I risultati lasciano pochi dubbi: usare uno o l’altro non consente di ottenere lo stesso risultato, con il rischio che sintesi diagnostiche effettuate da diversi clinici possano risultare differenti a seconda dei test utilizzati e dei parametri di riferimento adottati per la definizione del livello di disturbo. Lo studio ha coinvolto 27 soggetti con diagnosi di dislessia (16 maschi e 11 femmine) di età compresa tra i 16 e i 21 anni, ai quali sono stati somministrati quattro prove di lettura di brano e due prove di lettura di liste di parole e di liste di non parole, appartenenti a diversi strumenti/test disponibili sul mercato. Le loro prestazioni sono state classificate secondo un criterio dicotomico di insufficienza-sufficienza. I risultati mostrano che la somministrazione di prove di lettura di brano, di lettura di liste di parole e di non parole appartenenti a test diversi può dar esito, per lo stesso soggetto, a prestazioni cliniche discordanti. Ciò indica una diversa sensibilità degli strumenti, con il rischio di far emergere profili di apprendimento non del tutto sovrapponibili.

DOI
10.14605/DIS1621904

Keywords
Dislessia, adolescenti, giovani adulti, lettura, velocità, correttezza.

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