Attenzione visiva e Dislessia Evolutiva – Evidenze dagli Action Video Games

Sandro Franceschini, Simone Gori, Milena Ruffino, Luca Ronconi, Simona Viola, Francesca Noce, Concetta Cataudella, Massimo Molteni, Andrea Facoetti

Si stima che la nostra mente nel corso della vita possa immagazzinare circa quindici trilioni di informazioni (Asimov, 1984). Gli anni di scolarizzazione prevedono che le nozioni da apprendere siano veicolate prevalentemente in forma scritta. Pur possedendo normali abilità cognitive, per circa il 10% dei bambini questa modalità risulta tuttavia difficile da utilizzare (Gabrieli, 2009). Fra le molteplici cause della Dislessia Evolutiva (DE) (Menghini et al., 2010), sembrano rivestire un ruolo fondamentale le funzioni visuo-attentive (Vidyasagar e Pammer, 2010; Gori e Facoetti, 2014). Una parte della recente letteratura evidenzia come queste stesse funzioni siano potenziabili tramite l’utilizzo di video games (Green e Bavelier, 2012). In questo articolo saranno quindi presi in esame i deficit visuo-attentivi riscontrabili in persone con DE e gli incrementi nelle stesse funzioni osservati in coloro che utilizzano determinate tipologie di video game. Saranno quindi considerati i primi risultati di un trattamento per bambini con DE che prevede l’utilizzo di specifici video game.

Keywords
Riabilitazione, attenzione, percezione, via magnocellulare-dorsale, videogiochi.

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