Sviluppo atipico: un contributo sull’evoluzione dell’apprendimento della lettura

Anna Giulia De Cagno, Graziella Fancello, Livia Morone

Nell'ambito dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento il trattamento si deve basare su un modello chiaro e su evidenze scientifiche. Si ritiene che un trattamento sia efficace quando migliora l'evoluzione del processo più della sua evoluzione naturale attesa. Il trattamento va regolato sulla base dell'effettiva efficacia dimostrabile. Deve essere erogato quanto più precocemente possibile, tenendo conto del profilo scaturito dalla diagnosi. Il trattamento va interrotto quando il suo effetto non sposta la prognosi naturale del disturbo. Le indicazioni generali sul trattamento fornite dalla Consensus Conference (2007) fanno esplicito riferimento all'evoluzione naturale attesa del disturbo. La ricerca italiana ha prodotto sostanzialmente tre studi in merito all'evoluzione della lettura nei bambini dislessici (Stella et al., 2001; Tressoldi et al., 2001; Campanini et al., 2010), ma nessuno fornisce indicazioni sul cambiamento dell'espressività del disturbo nel corso del primo ciclo della scuola primaria. Considerando invece che, come riferito nella Consensus Conference, è possibile già alla fine della prima primaria porre il forte sospetto diagnostico di rischio di DSA, ci è sembrato rilevante osservare, attraverso il presente lavoro di ricerca, l'andamento dell'acquisizione dell'abilità di lettura anche nel passaggio dalla prima alla seconda primaria e contribuire allo studio dell'evoluzione della rapidità di lettura, in soggetti normolettori e dislessici, nel primo ciclo della scuola primaria.

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