L’incidenza dei disturbi specifici di lettura nella scuola media superiore: uno studio comparativo

Francesca Pianta, Giacomo Stella, Moreno Roberto

Questa ricerca si è proposta di evidenziare l'incidenza del rischio per i disturbi specifici di lettura (dislessia e disturbo specifico di comprensione) nella scuola media superiore e la distribuzione dei soggetti a rischio per questo tipo di problema nei vari tipi di indirizzo scolastico. Sono state somministrate 3 prove (TRPS, Prove MT di comprensione e PM-47) ad un campione di 1189 soggetti frequentanti la classe prima in tutti gli istituti superiori di Pesaro. I dati raccolti evidenziano che i lettori mediamente più abili (sia dal punto di vista della decodifica sia da quello della comprensione) tendono a concentrarsi con maggior frequenza nei licei e quelli meno abili negli istituti professionali. Ma il dato più importante è quello relativo alla distribuzione di questi soggetti nei vari indirizzi scolastici. Così se l'incidenza media del rischio dislessia riguarda il 6.48% dei soggetti, la loro distribuzione non è tuttavia omogenea. Essi infatti si trovano in maggior numero negli istituti professionali (10.59%) rispetto ai licei (1.41%). Addirittura più preoccupante appare la situazione per quanto riguarda il rischio per il disturbo specifico di comprensione che vede interessato il 25.15% dei soggetti, anche qui con percentuali maggiori negli istituti professionali (35.59%) rispetto ai licei (12.24%). Da questo studio è emerso che i disturbi specifici di lettura non soltanto non scompaiono nel passaggio dalla scuola media a quella superiore ma che addirittura aumentano fino ad arrivare a percentuali di incidenza preoccupanti, soprattutto alla luce della scarsa consapevolezza di questi problemi che sembra riguardare l'attuale mondo della scuola in Italia.

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