Dislessia evolutiva e processamento acustico di stimoli non-verbali: trend differenti in diversi sottotipi

Camilla Valnegri, Chiara Cantiani, Maria Luisa Lorusso, Massimo Molteni

Il lavoro indaga le abilità di elaborazione acustica dei soggetti con dislessia evolutiva. Si basa sull'ipotesi di P. Tallal (1980), secondo cui le difficoltà fonolo giche che caratterizzano il disturbo specifico del linguaggio e la dislessia evolutiva sarebbero causate da un deficit nell'abilità di analizzare i suoni brevi che si susseguono rapidamente. Sono state confrontate le prestazioni di 20 soggetti dislessici di età compresa tra 8 e 14 anni e 20 normolettori appaiati per età e sesso in tre compiti di elaborazione acustica di stimoli non-verbali, che richiedevano la riproduzione di coppie e sequenze di 4 e 5 suoni con diversi ISI e durate e la discriminazione di ritmi caratterizzati da diversi ISI. I soggetti dislessici sono stati ulteriormente suddivisi in base all'età, alla presenza/assenza di pregresso disturbo del linguaggio e al tipo di dislessia (fonologica o superficiale). I risultati confermano solo parzialmente l'ipotesi di Tallal: è stato individuato un deficit di elaborazione dell'informazione acustica nei soggetti dislessici che è più marcato (ma non esclusivo) per stimoli brevi che si susseguono con rapidità. È stata però riscontrata una certa eterogeneità all'interno del gruppo dei dislessici, che suggerisce la presenza di differenti modalità di processamento acustico. In particolare, solo i soggetti dislessici più giovani presentano difficoltà nel processamento acustico, che quindi parrebbero compensarsi in modo spontaneo. Inoltre, i soggetti con pregresso disturbo del linguaggio e i soggetti con dislessia superficiale sono risultati maggiormente compromessi nell'elaborazione di stimoli rapidi. Il legame tra abilità di processamento acustico e lettura appare quindi mediato solo parzialmente dalle competenze fonologiche, mentre potrebbe coinvolgere altri fattori, quali le abilità linguistiche più generali, le competenze attentive, mnestiche o di accesso lessicale.

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