La comorbidità tra dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia nella scuola secondaria di secondo grado

Anna Fasola, Daniela Bindelli, Deborah Depretis, Donatella Marzorati, Enrico Profumo, Federica Torcellini, Katia Folisi, Rossella Serafino

Con lo scopo di esaminare l'espressività della dislessia evolutiva in età adolescenziale e di descriverne i livelli di comorbidità con la disortografia, la disgrafia e la discalculia evolutiva, sono stati studiati 67 soggetti dislessici evolutivi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado. Di essi il 74% presenta un disturbo disortografico, il 76% presenta un disturbo disgrafico, il 58% presenta difficoltà specifiche di calcolo e di processamento numerico di livello severo. I dati emersi nello studio delle competenze di lettura evidenziano che i dislessici evolutivi a differenza dei normolettori subiscono un significativo effetto «specificità del testo», che comporta tempi sensibilmente sotto norma soprattutto quando il testo è ricco di parole a bassa frequenza e queste parole sono inserite in contesti complessi sia dal punto di vista contenutistico che linguistico. Il disturbo disortografico si caratterizza per una specifica e pronunciata difficoltà nelle parole fonologicamente compatibili ed è associato spesso al disturbo disgrafico. Le difficoltà specifiche nell'ambito del calcolo e del processamento numerico sono prevalentemente caratterizzate da deficit nell'area del calcolo a mente. I dati emersi vengono commentati: in primo luogo per contribuire a una maggior definizione delle caratteristiche della dislessia evolutiva nei soggetti adolescenti esposti a un sistema scritto regolare come la lingua italiana; in secondo luogo per indicare quali caratteristiche debbano possedere gli strumenti diagnostici utili per questo arco di età; in terzo luogo per meglio definire gli strumenti compensativi che in età adolescenziale possono essere di maggior aiuto ai soggetti portatori di disturbi specifici dell'apprendimento.

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