Il ruolo della psicoterapia nei disturbi specifici di apprendimento

Alessandra Luci, Ciro Ruggerini

Un disturbo di apprendimento può accompagnarsi a grandi sofferenze emotive nell'infanzia e può concorrere a determinare una deviazione patologica dello sviluppo dell'individuo; inoltre, considerato l'alto grado di comorbilità rilevato tra DSA e psicopatologia è doveroso che il clinico si interroghi sull'opportunità di affiancare alla riabilitazione neuropsicologica/logopedica del pa ziente una psicoterapia. L'argomento trattato sembra di particolare rilevanza in questo momento storico dello studio e della ricerca sui DSA, poiché nel corso dell'ultimo decennio si è cercato di «scorporare» il DSA dalle problematiche psicoaffettive del paziente. Si è trattato di un passaggio obbligato poiché in Italia la cultura neuropsichiatrica e psicologica dell'età evolutiva, fortemente influenzata da modelli interpretativi a ispirazione psicodinamica, ha teso a interpretare i disturbi a esordio infantile come disturbi di natura psicologica scambiando, per anni, gli effetti della disabilità per le sue cause e proponendo, conseguentemente, una terapia impropria per i DSA: la psicoterapia, appunto. Tuttavia, oggi, che sono riconosciute le basi neurobiologiche del disturbo, possiamo permetterci come clinici di tornare a considerare la rilevanza degli aspetti psicoaffettivi nei DSA e di suggerire, qualora se ne rilevi la necessità, l'affiancamento di una psicoterapia alla terapia neuropsicologica/ logopedica. Nell'articolo vengono indicati i casi in cui, secondo gli autori, è opportuno indicare una psicoterapia.

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