Sillabe al secondo o secondi per sillaba: qual è il problema?

Claudio Vio, Patrizio E. Tressoldi

Nell'articolo «Parametri “tempo” e “velocità” per la misurazione della rapidità di lettura», Lorusso, Toraldo e Cattaneo (2006) affrontano in modo esemplare le differenze in ambito clinico (e non solo) che l'utilizzo del rapporto sillabe al secondo (sill/sec) o secondi per sillaba (sec/sill) comporta, lasciando pochi dubbi sul fatto che usare l'uno o l'altro non consente di ottenere lo stesso risultato (ad esempio siamo in presenza di un disturbo di apprendimento, oppure di un ritardo?) quando questi vengono utilizzati per fini diagnostici o per monitorare l'evoluzione della prestazione della lettura. Nello stesso lavoro, gli autori illustrano una serie di proposte per arrivare a una soluzione del problema, rispetto alle quali sollecitano un dibattito. Queste nostre riflessioni sono, pertanto, un contributo a questo invito.

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