Una revisione della letteratura sulla comprensione del concetto di zero e dei suoi precursori durante l’infanzia

Giulia Vigna, Silvia Benavides-Varela

Lo zero è stato spesso trascurato dalle ricerche sullo sviluppo della cognizione numerica. Tuttavia, la sua lunga evoluzione storica e alcune sue particolari caratteristiche lo rendono degno di un’attenzione specifica. Questo articolo presenta una sintesi dei principali studi che hanno analizzato il modo in cui il concetto di zero e i suoi precursori maturano durante l’infanzia. Inizialmente si riteneva che i bambini non potessero acquisire pienamente il concetto di zero prima dei 6 anni. Oggi, invece, sappiamo che diverse specie animali sono in grado di rappresentare sullo stesso continuum numerico gli insiemi vuoti e quelli con cardinalità maggiori e che tale abilità viene acquisita anche dai bambini durante gli anni della scuola dell’infanzia. Anche i più piccoli sono in grado di manipolare gli insiemi vuoti per completare correttamente compiti di natura numerica, sebbene non siano sempre consapevoli del fatto che lo zero è un numero. Infine, gli studi più recenti hanno evidenziato come la conoscenza del numero zero non dipenda direttamente dalla padronanza del principio di cardinalità. In generale, lo zero è un’idea complessa che viene maturata nel tempo a partire da alcune abilità di base condivise anche con alcuni animali.

DOI
10.14605/DIS132003

Keywords
Zero, Insiemi vuoti, Cognizione numerica, Scuola dell’infanzia, Cognizione animale.

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