Stati emotivi nei bambini con disturbo specifico di apprendimento

Catia Zamboni

La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), effettuata nei tempi attesi, avviene in un’epoca dello sviluppo in cui, in assenza di problematiche pregresse, si sta concretizzando nel bambino un’immagine di sé sufficientemente competente e nei genitori una rassicurante fiducia sui risultati del loro accudimento. La diagnosi interferisce con l’equilibrio familiare in essere comportando una riorganizzazione dell’intero nucleo. L’esito di tale riassestamento è strettamente dipendente dalla esaustività del percorso diagnostico, dalla reazione più o meno adattiva alla diagnosi da parte di bambini e genitori, dal grado di sintonia tra insegnante e bisogni del bambino e dalla possibilità di attivare opportuni percorsi di supporto in rete tra servizio di neuropsichiatria infantile, scuola e risorse presenti sul territorio. L’obiettivo di questo articolo è quello di analizzare alcuni passaggi (all’interno di percorsi valutativi, abilitativi, educativi già ampiamente tracciati dalla letteratura e dalla ricerca) il cui concretizzarsi o meno, nella procedura diagnostica e di presa in carico da un lato e nell’approccio didattico dall’altro, inciderà sulla capacità dei bambini di integrare in modo salutare tale diagnosi nel proprio percorso di crescita.

DOI 
10.14605/DIS422302

Keywords
DSA, Sofferenza narcisistica, Accorgimenti diagnostici, Ruolo degli adulti, Empatia.

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