Uno studio longitudinale sulla capacità predittiva dei questionari osservativi dei prerequisiti dell’apprendimento

Chiara Maffioletti, Giulia Tombini, Valentina Tobia

Gli anni della scuola dell’infanzia sono il periodo ideale per il potenziamento dei prerequisiti dell’apprendimento, che sono l’insieme di competenze alla base della successiva strutturazione degli apprendimenti formali. L’identificazione precoce, nella fascia tra i 3 e i 6 anni, delle difficoltà assume un ruolo molto importante, poiché questo rappresenta il momento nel quale sarebbe indispensabile cogliere i primi indicatori di rischio al fine di intervenire tempestivamente. Sono numerosi i questionari osservativi che vengono somministrati a insegnanti e genitori con lo scopo di riconoscere in modo efficace le difficoltà nei bambini nella scuola dell’infanzia, ma mancano le ricerche che indagano l’effettiva capacità predittiva degli strumenti che vengono utilizzati. A fronte di questo limite è stata condotta una ricerca longitudinale che si pone come obiettivo quello di indagare se due questionari osservativi relativi ai precursori dell’abilità matematica, somministrati a genitori (home numeracy; LeFevre et al., 2019) e insegnanti (prime abilità matematiche) di bambini all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, sono predittivi delle loro effettive prestazioni in compiti numerici alla fine dell’anno scolastico. Lo studio dimostra che il questionario somministrato agli insegnanti, ma non quello compilato dai genitori, è in grado di predire in modo significativo una piccola parte (6,4 %) della varianza relativa alla competenza numerica simbolica (variabile composita che include scrittura, seriazione e conoscenza semantica di numeri) dei bambini alla fine dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia.

DOI
10.14605/DIS312204

Keywords
Prerequisiti dell’apprendimento, Riconoscimento precoce, Questionari osservativi, Abilità matematica, Home numeracy.

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