Il ruolo svolto dalle reti sociali informali e formali durante la pandemia da coronavirus

Graziella Civenti

L’articolo descrive i risultati di un lavoro di ricerca condotto nella città di Milano relativamente alla gestione del lockdown della primavera 2020, e più in generale della pandemia da coronavirus, da parte di un campione di 988 persone di età adulta e anziana che vivono da sole. L’attenzione a questa specifica fascia di popolazione è stata sollecitata da un lato dalle dimensioni che il fenomeno ha raggiunto negli ultimi decenni (a livello nazionale un nucleo familiare su tre è composto da una sola persona e nella città di Milano è la metà dei nuclei familiari a essere costituita da una sola persona) e dall’altro dalla scarsa attenzione che il tema ancora oggi incontra nel dibattito culturale così come nella programmazione delle politiche sociali. Tra i molteplici elementi emersi dall’analisi dei dati, il presente lavoro ha scelto di concentrarsi in particolare sull’analisi del ruolo svolto dalle reti sociali, informali e formali, durante il periodo analizzato, evidenziando se e in che misura queste abbiano saputo dare risposta alle problematiche sperimentate dalle persone coinvolte nella rilevazione. I rapporti di amicizia sono risultati essere la fonte principale di supporto, mostrandosi in grado di vicariare molte delle funzioni tradizionalmente assolte dalla famiglia, mentre i servizi sociali e sanitari non sono apparsi capaci di rispondere adeguatamente ai bisogni delle persone.

DOI 
10.14605/LS113

Keywords
nuclei unipersonali – Pandemia da coronavirus – Milano – Reti sociali informali e formali.

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