Intraprendere un dottorato in Social work

Sofia Masciocchi, Deborah Occhi, Federica Vezzoli, Sonia Scalvini, Marco Grassini, Giulia Berardi

Il presente contributo vuole condividere alcune riflessioni frutto dell’esperienza di sei giovani assistenti sociali, studenti di dottorato in Social Work and Personal Social Services presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano intrapreso nell’a.a. 2020/2021. Approcciarsi al mondo della ricerca e della produzione di conoscenza, mantenendo un aggancio con a pratica professionale sul campo, ha costituito fin da subito una sfida nell’avvio del percorso di dottorato. La nuova identità, in via di sviluppo, di ricercatori in formazione si è posta in tensione con l’identità di operatori sociali. La riflessione critica su queste identità apparentemente distanti li ha accompagnati in una «struggle quotidiana». Essere immersi contemporaneamente in due mondi, la pratica e la ricerca, ha rappresentato e rappresenta una sfida non solo di conciliazione di impegni ed esigenze, ma soprattutto di contesti e rappresentazioni. L’articolo affronta dunque alcuni quesiti: quali contaminazioni avvengono fra il ruolo di operatore sociale e quello di ricercatore? Quali punti di forza e quali criticità è possibile leggere in questo doppio sguardo? In conclusione verranno condivise alcune strategie di fronteggiamento sperimentate nel percorso dottorale.

DOI 
10.14605/LS108

Keywords
Dottorato in Social work – Assistenti sociali ricercatori – Identità professionale – Ricerca e pratica – Social work education

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