Etica e deontologia

Alessia Colarusso

In questo contributo si esamina quali possano essere i luoghi, i tempi e i modi dell’integrazione tra sapere pratico e sapere teorico. Ci si sofferma inoltre su alcune peculiarità dell’insegnamento etico-deontologico nel servizio sociale. Rispetto alla prima dimensione, si dà quasi per scontato che il luogo dell’integrazione sia il tirocinio, inteso come momento di coronamento della circolarità prassi-teoria-prassi e momento di applicazione delle
metodologie, degli strumenti, delle teorie. Ma non è l’unico luogo di integrazione del sapere e la responsabilità di questo delicato passaggio non può venire attribuita esclusivamente al supervisore. Si analizzano quindi i luoghi possibili di questa integrazione insieme alle varie alternative per facilitarne il percorso e le modalità di realizzazione. Nell’insegnamento etico-deontologico, troppo spesso la tematica viene interpretata dallo studente come squisitamente (e a volte noiosamente) teorica. Gli studenti sono pervasi da un’incontenibile voglia di fare, di sperimentarsi sul campo in quel ruolo che auspicano di ricoprire, e individuano la materia deontologica come lontana da queste loro aspirazioni. Vi sono temi vicini agli studenti sui quali si può focalizzare per favorire una riflessione valoriale, quali, ad esempio, l’utilizzo dei social media. Quanto è etico verificare le persone che seguiamo sui loro profili social? Qual è l’etica informatica da seguire in un mondo che è sempre più un mondo virtuale? In conclusione, è necessario sviluppare e implementare negli studenti la passione del pensare e l’autoriflessività quali strumenti necessari per la coniugazione prassi-teoria-prassi.

DOI 
10.14605/LS102

Keywords
Integrazione teoria-pratica – Etica – Deontologia – Riflessività - Strumenti.

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