Restorative Justice e Relational Social Work

Silvia Clementi, Marzia Tosi

L’articolo intende presentare l’esperienza del lavoro con i gruppi e la prima valutazione degli stessi nell’ambito del progetto «Sulla buona strada», divenuto poi «Sulla buona strada 2.0» e «Sulla buona strada Web» dal settembre 2020. Il progetto è stato promosso dall’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Mantova e Cremona a partire dal 2018 e ha visto il coinvolgimento di vari attori (la Camera penale, il SerD, la Consulta provinciale per la legalità, l’Associazione Nazionale Familiari e Vittime della Strada). È caratterizzato da un percorso di responsabilizzazione volto a promuovere reciprocità e riflessione tra gli adulti in regime di messa alla prova, prevalentemente per i reati di guida in stato di ebbrezza o di alterazione per uso di stupefacenti. Due sono gli aspetti salienti del percorso: l’utilizzo dell’approccio relazionale, volto a favorire il confronto tra pari all’interno della dimensione gruppale, e il coinvolgimento di soggetti chiave del territorio (attraverso il diretto coinvolgimento di ospiti che possano aiutare i partecipanti a riflettere sui temi cardine affrontati) in ottica di
giustizia di comunità. L’analisi dei dati raccolti per la valutazione del progetto consente di evidenziare gli elementi positivi, che portano al proseguimento del percorso considerato modalità alternativa di gestione della presa in carico per gli imputati in messa alla prova.

DOI 
10.14605/LS99

Keywords
Responsabilità – Giustizia riparativa – Lavoro sociale relazionale – Empowerment – Lavoro di gruppo

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