Dimore periferiche: le comunità terapeutiche per tossicodipendenti

Anna Paola Lacatena, Chiaretta Latagliata, Vicenza Ariano

distanza di oltre quarant’anni dalla nascita delle prime comunità terapeutiche per tossicodipendenti e sulla scorta delle esigenze e delle criticità messe in luce dall’emergenza Coronavirus, questo lavoro di ricerca sui dati a disposizione del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASL Taranto intende promuovere una riflessione sugli esiti dei programmi seguiti dai pazienti dei SerD del territorio di Taranto inviati in Comunità terapeutiche negli ultimi cinque anni (2015-2019). Se la domanda rivolta dai pazienti ai SerD è cambiata nel tempo, non meno mutevole è stata quella rivolta alle Comunità terapeutiche. Entrambi i servizi sono sempre più esposti a richieste di contenimento, accoglienza, riduzione di un disagio più ampio (sociale, piscologico, economico) rispetto a un pieno allontanamento dall’uso di sostanze. La disattenzione generale nei confronti dei servizi territoriali e del Privato sociale, dove realtà della cura attendono da decenni l’accreditamento regionale, il cristallizzarsi di modelli poco attualizzati rispetto al continuo divenire del mondo del consumo e della dipendenza, una domanda sempre meno orientata alla condizione drug free aprono alla necessità di una revisione dell’intero sistema della cura delle dipendenze patologiche.

DOI 
10.14605/LS97

Keywords
Tossicodipendenza – Dipartimento Dipendenze Patologiche – Comunità terapeutiche – Cura – Esito

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