La logica dell’auto/mutuo aiuto

Fabio Folgheraiter

I gruppi di auto/mutuo aiuto sono esperienze ormai note, così come noti sono i benefici per chi li frequenta. Tuttavia i sistemi istituzionali di welfare, nazionali e locali, benché li riconoscano e li nominino, non puntano su tale strumento e non lo incardinano seriamente nelle pratiche ordinarie dei servizi sociali e sociosanitari. Perché questo accade? La risposta risiede nella logica stessa dell’auto/mutuo aiuto, la mutualità, che cozza contro l’impostazione ideologica di sistemi di welfare in cui l’aiuto è un processo unidirezionale «dato» dai professionisti incardinati nel sistema, in virtù della loro competenza esperta. C’è bisogno, invece, di un modello di welfare societario, intrinsecamente capace di accogliere la logica dell’auto/mutuo aiuto come fondamento, un welfare pienamente sussidiario, strutturato secondo l’idea controintuitiva della piena reciprocità.

DOI 
10.14605/LS54

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