Vol. 1, n. 1, luglio 2024 — pp. 5-8

EDITORIALE

È con immenso piacere che introduciamo questo nuovo numero che accompagna un avvicendamento della direzione scientifica della rivista.

I fondatori della testata, il prof. Folgheraiter e la prof.ssa Raineri, dopo anni di impegno scientifico passano a noi il testimone. Grate per la nascita di questa rivista e per il lavoro di cura scientifica condotto negli anni con impegno e passione, accogliamo questo incarico desiderose di proseguire nella direzione di una proposta scientifica solida nelle radici e aperta a elementi di innovazione.

La rivista che ha rinnovato la denominazione in «Studi e ricerche di Lavoro sociale» proseguirà nell’opera di divulgazione di articoli scientifici di Social work, nella duplice accezione di Servizio sociale e di Lavoro sociale, accogliendo contributi da autori e autrici che studiano e sperimentano questo ambito. Per favorire la diffusione delle conoscenze e alimentare il dibattito scientifico, si è scelto un nuovo formato, online e Open Access.

Il presente numero si apre con un articolo di Fabio Folgheraiter e Maria Luisa Raineri, che analizzano in profondità il tema della relazione di cura tra operatori/operatrici sociali e persone in condizione di vulnerabilità e sofferenza. A partire da una ricerca condotta in alcune strutture protette per persone anziane nel periodo della pandemia, gli autori propongono un contributo teorico delineando possibili atteggiamenti dei professionisti dell’aiuto, rivelatori di una concezione di cura riconducibile a differenti impostazioni dei sistemi di welfare. Attraverso il paradigma relazionale, gli autori mettono in luce come sia possibile maturare un sentimento di reciprocità anche nelle situazioni di maggiore fragilità e sofferenza.

Nel secondo articolo, Elisa Matutini esplora un’area ancora poco conosciuta in Italia, ma di rilevante interesse e attualità, quella del Lavoro eco-sociale. Attraverso lo strumento dello studio di caso, l’autrice analizza alcune realtà toscane che si occupano di agricoltura sociale. A partire dagli esiti dello studio, vengono proposte riflessioni sulla relazione tra i problemi ambientali e i problemi sociali e su come le pratiche di lavoro eco-sociale possano essere implementate nella realtà italiana, evidenziandone punti di forza e criticità.

Il terzo articolo, ad opera di Valentina Calcaterra, presenta il modello dei Colloqui Partecipati a scuola (CP), un’innovativa pratica di partecipazione dei ragazzi e delle ragazze alla vita scolastica. È un modello che modifica la tradizionale impostazione dei colloqui scuola-famiglia, allo scopo di favorire l’attiva partecipazione dei ragazzi nel mondo scolastico e il dialogo con gli insegnanti, anche attraverso la figura di un portavoce indipendente che accompagna il percorso. Nell’articolo, oltre alla descrizione dell’esperienza, vengono presentati gli esiti di una ricerca sul punto di vista dei ragazzi che hanno preso parte alla sperimentazione.

Sara Nanetti, Matteo Moscatelli, Fabio Ferrucci e Paolo Chiapponi, nel quarto articolo, analizzano il progetto Disabled Advanced Medical Assistance (DAMA), finalizzato a garantire l’accesso alle cure sanitarie a persone con gravi disabilità. Lo studio riguarda quattro unità di cura della Regione Lombardia ed è stato effettuato attraverso la lente dell’impatto familiare (FamILens®), per osservare quanto queste strutture siano in grado di accompagnare le famiglie delle persone con disabilità in un ambito, quello delle cure sanitarie, che da sempre presenta notevoli criticità.

L’ultimo articolo, di Marco Grassini, affronta il delicato tema della violenza di genere da una prospettiva originale: quella dell’aiuto agli uomini autori di violenza, nell’ottica del social work. Nell’articolo vengono presentati gli esiti di una ricerca condotta in Lombardia sui programmi di supporto agli autori di violenza; i risultati indicano possibili prospettive di sviluppo a diversi livelli, dal fieldwork al policy making.

Ringraziamo gli autori e le autrici per questi interessanti contributi e auguriamo a tutti voi una proficua lettura, con l’augurio che possa generare nuove conoscenze, contribuire al dibattito scientifico e tra le comunità professionali, e sostenere ulteriori ricerche su queste importanti tematiche.

Con l’occasione di questo numero ringraziamo anche i membri del comitato editoriale e tutti i docenti, i ricercatori e le ricercatrici che compongono il comitato scientifico della rivista recentemente rinnovatosi nella composizione.

Elena Cabiati e Francesca Corradini

 

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