La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale in età evolutiva e lo sviluppo in Italia dell’Educazione Razionale Emotiva. Dagli aspetti teorici alla pratica psicoeducativa

Rossana Piron, Gabriele Caselli, Diego Sarracino, Giovanni Maria Ruggiero, Sandra Sassaroli

Nell’ultimo decennio è cresciuto l’interesse in ambito clinico per l’area emotiva del bambino. Diversi studi hanno confermato l’efficacia del trattamento cognitivo-comportamentale in età evolutiva (Sukhodolsky, Kassinove, & Gorman, 2004; Compton et al., 2004) e nelle scuole sono nati programmi di prevenzione dei disturbi emotivi, come l’Educazione Razionale Emotiva (Di Pietro, Morosini, & Agostini, 1999). Si tratta di un intervento psicoeducativo di tipo preventivo, che deriva dai principi della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (Rational Emotional Behavior Therapy) di Ellis (1989) e che è stato portato in Italia nel 1991 da Mario di Pietro (1992), in seguito all’adattamento eseguito presso l’Institute for Rational-Emotive Therapy di New York. Negli ultimi anni la versione italiana dell’Educazione Razionale Emotiva è stata aggiornata e integrata con i principi dell’Acceptance and Commitment Therapy, rendendo l’intervento più innovativo.
Lo scopo del presente articolo è di fornire una disamina sull’applicazione in età evolutiva della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale e di approfondire gli aspetti pratici dell’Educazione Razionale Emotiva, suggerendo alcuni spunti utili per la realizzazione di un progetto psicoeducativo nelle scuole primarie.

Keywords
Disturbi emotivi, Pensieri, Comportamento, Trattamento, Bambini

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