Acceptance and Commitment Therapy: radici, modello, evidenze

Anna Prevedini, Giovanni Miselli, Paolo Moderato

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT; Hayes, Strosahl e Wilson, 1999) è un modello
comportamentale fondato su chiare radici filosofico-epistemologiche e teoriche, di cui è
fondamentale essere consapevoli per chiarirne ampiezza e profondità e per scongiurare facili
fraintendimenti e semplificazioni. Per questo, i paragrafi iniziali di questo contributo saranno
dedicati a inquadrare sinteticamente il modello all’interno della cornice filosofica del contestualismo
funzionale e a radicarlo teoricamente nell’analisi funzionale del comportamento e nella Relational
Frame Theory (RFT; Hayes, Barnes-Holmes e Roche, 2001). Successivamente saranno presentati i sei
processi del modello ACT, per poi illustrare le evidenze empiriche finora prodotte. Considerata la
gran mole di letteratura scientifica pubblicata relativamente al modello ACT nel suo insieme, alle sue
singole componenti e ai processi teorici alla base, si è scelto di illustrare le evidenze suddividendole
in sotto-paragrafi tematici: evidenze sull’ACT come intervento unitario, punti di forza e di debolezza
degli interventi basati sull’ACT a confronto con altre forme di terapie cognitivo-comportamentali,
tenuta nel tempo dei risultati ottenuti attraverso interventi basati sull’ACT, corrispondenza tra
evidenze e modello processuale ipotizzato, evidenze sull’ACT come intervento transdiagnostico,
efficacia delle singole componenti, evidenze sulla corrispondenza tra processi ipotizzati nel modello
ACT e teoria di base, RFT.

Keywords
Acceptance and Commitment Therapy, Contestualismo funzionale, Relational Frame Theory, Evidenze empiriche, Flessibilità psicologica.

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