Terapia cognitivo-comportamentale degli abusatori sessuali: studio di un caso

Davide Coradeschi, Iglis Innocenti, Davide Dèttore

Un individuo su tre, condannato per abuso sessuale su minori, ricade in tale comportamento
nell’arco di quindici anni dalla scarcerazione (Harris e Hanson, 2004). L’applicazione di protocolli di
terapia cognitivo-comportamentale basati sulla prevenzione della ricaduta, training dell’empatia e
ristrutturazione cognitiva ha evidenziato una riduzione del tasso di recidiva del 43% (Hanson et al.,
2002). Il presente studio ne illustra l’impiego su un detenuto di 50 anni condannato a sette anni di
reclusione per ripetuti abusi sessuali extrafamiliari su minori di sesso maschile avvenuti nell’ambito
dell’esercizio della professione di odontotecnico. L’intervento, della durata di sei mesi, ha previsto
due incontri settimanali di gruppo fi nalizzati alla correzione delle distorsioni cognitive (negazione
della responsabilità e minimizzazione del danno), al miglioramento delle abilità empatiche, oltre alla
costruzione di un manuale di prevenzione della ricaduta individualizzato. Frutto dell’analisi funzionale
dei comportamenti di abuso, quest’ultimo presenta una sintesi delle situazioni a rischio, prescrizioni
relative al controllo dello stimolo e autoistruzioni per il fronteggiamento degli «scivoloni» (lapse).

Keywords
Aggressori sessuali, abuso di minori, caso singolo, terapia cognitivo-comporta mentale.

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