Nuove frontiere in psicoterapia: la realtà virtuale

Aldo Galeazzia, Giovanni Di Milo

La Realtà Virtuale (Virtual Reality) è una nuova tecnologia consistente in un ambiente grafi co in
cui l’utilizzatore non solo ha la sensazione di essere fi sicamente presente in un ambiente virtuale,
ma anche di poter interagire con esso (Botella et al., 2004). Negli ultimi decenni si è assistito a un
rilevante sviluppo di metodologie basate sull’utilizzo di ambienti virtuali in vari settori, tra i quali
l’aeronautica, la medicina riabilitativa, la chirurgia.
La terapia cognitivo-comportamentale si è mostrata particolarmente attiva nell’utilizzo e nella
validazione empirica di protocolli terapeutici assistiti dalla realtà virtuale (Virtual Reality Exposure
Therapy). Il maggior numero di applicazioni è stato realizzato nell’ambito dei disturbi d’ansia, quali ad
esempio la fobia di volare, l’acrofobia, l’aracnofobia, il disturbo post-traumatico da stress e il disturbo
di panico con agorafobia. Altri settori clinici in cui ne è stato sperimentato con successo l’utilizzo
sono i disturbi alimentari, i disturbi dell’immagine corporea, i problemi di «addiction», le disfunzioni
sessuali maschili e il trattamento del dolore acuto. Esiti positivi sono stati ottenuti dall’abbinamento
con il neurofeedback nel trattamento del disturbo da defi cit di attenzione/iperattività. Attualmente è in
fase di studio l’utilizzo anche per la schizofrenia e i disturbi dell’umore.
Il presente lavoro si propone di (1) fornire un quadro aggiornato degli studi più signifi cativi nel
settore, (2) analizzare gli aspetti positivi e le criticità dell’uso di tale tecnologia, soprattutto in
funzione del rapporto paziente-terapeuta, (3) individuare ulteriori linee di sviluppo.

Keywords
Realtà virtuale, esposizione, terapia cognitivo-comportamentale, apprendimento e conoscenza, presenza.

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