Intelligenza Artificiale in Psicologia

Giuseppe Riva, Chiara Rossi, Fabio Frisone, Osmano Oasi

L’Intelligenza Artificiale (IA) sta ridisegnando i confini dell’interazione uomo-computer, emergendo anche come possibile catalizzatrice di una trasformazione profonda nell’accessibilità e nell’efficacia degli interventi terapeutici. Questo articolo vuole esaminare il possibile ruolo dell’IA nella salute mentale, evidenziandone i benefici e i limiti, le sfide e le prospettive future.
Da una parte, i nuovi strumenti basati su IA — come chatbot terapeutici, piattaforme digitali e sistemi di monitoraggio emotivo — potrebbero facilitare la fornitura di supporto psicologico, ampliandone la disponibilità e riducendo le barriere economiche e geografiche. I principali vantaggi includono la possibilità di fornire supporto continuativo, la personalizzazione degli interventi attraverso l’analisi dei dati individuali, il monitoraggio in tempo reale dei sintomi e la riduzione dello stigma associato alla ricerca di aiuto.
Tuttavia, permangono diverse criticità, tra cui i problemi di privacy e sicurezza dei dati, il rischio di affidarsi eccessivamente alla tecnologia e i suoi limiti intrinseci — l’IA non è una persona — per cui non ha empatia, umorismo o ironia, ed è soggetta a bias algoritmici.
Per massimizzare i benefici e mitigare le limitazioni, si propone un modello ibrido (Sistema Zero, 0) che integri l’IA con l’intervento umano, garantendo un utilizzo etico e complementare della tecnologia. Le future ricerche dovranno concentrarsi sul miglioramento delle capacità adattive dell’IA, sulla definizione di standard normativi e sullo sviluppo di nuove tecnologie per potenziare l’efficacia del supporto psicologico digitale.

DOI 
10.14605/PCC3122505

Keywords
Intelligenza Artificiale, Psicoterapia, Chatbot terapeutici, Piattaforma digitale, Alleanza terapeutica.

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