Una nuova realtà virtuale per una nuova terapia di esposizione

Emiliano Toso, Marco Vicentini, Elio Carlo, Massimo Agnoletti

Negli ultimi due decenni i progressi raggiunti nelle aree di apprendimento ed estinzione della paura hanno portato alla formulazione di un nuovo modello concettuale alla base della terapia di esposizione, secondo il quale l’estinzione della paura (che ne rappresenta l’applicazione clinica) avverrebbe mediante la creazione di una nuova memoria inibitoria e non mediante il processo di abituazione. Questo ha portato allo sviluppo di specifici cambiamenti nella procedura, i quali stanno dimostrando di poter massimizzare la terapia espositiva, particolarmente nei termini di un minore ritorno della paura. Sino a oggi, il nuovo «modus operandi» della terapia è stato studiato facendo esporre i pazienti direttamente a ciò che temono, ossia in vivo. Gli ambienti di Realtà Virtuale (VR) si prestano ad attuare il potenziale di apprendimento espositivo inibitorio, con protocolli ancora da implementare nella loro completezza. Per tale obiettivo occorre ripensare l’attuale tecnologia progettata per agevolare l’abituazione, in modo da ottenere uno strumento capace di favorire il processo di apprendimento inibitorio anche tramite il meccanismo del Flow. Nel presente lavoro si riflette su queste novità e vengono proposte necessarie modifiche del software e dell’hardware per una innovativa psicoterapia con la realtà virtuale.

DOI 
10.14605/PCC2932303

Keywords
Realtà Virtuale, Terapia di Esposizione, Estinzione della paura, Apprendimento Inibitorio, Flow.

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