Social Anxiety Disorder and the Coronavirus-19 Pandemic

Giulia Di Franco, Nicola Marsigli

Durante la pandemia Coronavirus-19 è stato registrato un incremento della sofferenza psicologica: sintomi depressivi (fino al 48,3%), distress psicologico (38%), disturbo da stress post-traumatico (53,8%), disturbi del sonno (67%), sintomi ansiosi (50,9%). In apparente controtendenza, il disturbo d’ansia sociale sembra aver presentato particolari caratteristiche di fronte alla quarantena. Infatti, chi ne soffre pare aver percepito nessuna variazione sintomatica rispetto al periodo precedente la pandemia o addirittura aver riferito un miglioramento della sintomatologia stessa. Alcuni studi, citati nel presente lavoro, evidenziano come, probabilmente a causa del distanziamento sociale, le persone che presentavano un disturbo d’ansia sociale prima della pandemia si siano trovate in condizioni a loro più favorevoli, poiché i contatti sociali si sono ridotti, permettendo così di camuffare l’esigenza di evitamento e percependo un conseguente abbassamento dei sintomi ansiosi dovuti alla diminuzione delle interazioni sociali. Scopo del presente lavoro è evidenziare il timore di un peggioramento dei sintomi a fine pandemia, quando queste persone dovranno tornare ad affrontare la vita quotidiana intensificando le relazioni sociali. Conseguentemente è importante portare l’attenzione sulla necessità di intervento su vecchi e nuovi pazienti.

DOI 
10.14605/PCC2922302

Keywords
Covid-19, Pandemia, DAS, Salute Mentale.

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