Applicazione del protocollo cognitivo-comportamentale, potenziato con l’Acceptance and Commitment Therapy in un caso di disturbo reattivo dell’attaccamento dell’infanzia con presenza di parafilie

Roberta Bassani, Stefano Marchi, Roberta Menotti, Maria Giuseppina Canevisio

La teoria dell’attaccamento proposta da John Bowlby, il legame di attaccamento ha un valore predittivo riguardo allo sviluppo delle competenze sociali, del funzionamento cognitivo, della comprensione del sé e delle abilità linguistiche. Lo scopo di tale relazione è garantire al bambino sicurezza e protezione dai pericoli (Bowlby, 1996). Il caso in oggetto illustra l’impiego del protocollo di terapia cognitivo-comportamentale con un bambino di 9 anni, istituzionalizzato, con pregresse esperienze di abbandono familiare, che manifesta anche comportamenti sessualizzati di rilevanza clinica. Il lavoro terapeutico della durata di circa due anni, ha previsto incontri settimanali individuali, finalizzati innanzitutto, alla costruzione di una relazione di fiducia per favorire l’apprendimento di modelli comportamentali funzionali e al riconoscimento dei propri stati interni. La pratica clinica si è avvalsa anche del ricorso all’Acceptance and Commitment Therapy e in particolare, agli esercizi di mindfulness, allo scopo di favorire un’appropriata conoscenza del corpo. Il cambiamento della qualità relazionale instauratasi tra il bambino e il terapeuta ha favorito da parte del minore l’acquisizione di nuovi modelli comportamentali generalizzabili anche in altri contesti (comunità residenziale e scuola). Gli esiti terapeutici raggiunti hanno riguardato una lieve riduzione dei sintomi ansiosi e depressivi e un abbassamento del livello di rabbia nel bambino. Si è ottenuta inoltre una diminuzione dei valori dello stress post-traumatico da attivazione e delle preoccupazioni inerenti le tematiche sessuali. I bambini vittime di violenza e/o maltrattamento tendono a continuare a sperimentare relazioni disfunzionali di attaccamento con gli adulti di riferimento e nella messa in atto dei loro comportamenti si palesa la presenza del trauma non rielaborato. Il bambino con cui si è lavorato ha potuto interiorizzare le norme e i comportamenti mostrati dal terapeuta, per arrivare a fidarsi completamente. Ha provato a sperimentare le nuove acquisizioni anche in altri ambienti di vita, dimostrandosi più sicuro di sé, a livello emotivo e fisico.

DOI 
10.14605/PCC2622002

Keywords
Attaccamento disorganizzato, Comportamenti sessualizzati, Caso singolo, Terapia cognitivo-comportamentale, Protocollo Acceptance and Commitment Therapy, Mindfulness.

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