Disturbo ossessivo-compulsivo ed errori di pensiero

Davide Dèttore

Un numero crescente di prove suggerisce che il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) potrebbe
essere associato a deficit cognitivo. I pazienti DOC mostrano disfunzioni mnestiche ed esecutive ed è
opinione comune che tali disfunzioni possano svolgere un ruolo importante nelle alterazioni mnestiche
di tali soggetti attraverso la mediazione di strategie organizzative non efficaci.
Altri autori hanno posto in rilievo ulteriori alterazioni cognitive, come la confusione inferenziale
(O’Connor, 2002; Aardema et al., 2005) o deficit nella flessibilità cognitiva nel problem-solving
(Chamberlain et al., 2006; 2007).
Altri studi sul ragionamento deduttivo e induttivo (Pélissier e O’Connor, 2002; Simpson, Cove,
Fineberg, Msetfi e Ball, 2007; Pélissier, O’Connor e Dupuis, 2009) hanno mostrato che i pazienti
ossessivo-compulsivi necessitano di maggiori informazioni e rimandano la decisione finale.
Nel presente contributo, si desidera pore in evidenza l’esistenza di alcuni errori cognitivi che sono
normali e generalizzati nella popolazione non clinica. Tali errori sono in grado di facilitare l’origine
e il mantenimento del disturbo. Di conseguenza, verranno analizzati, seguendo la classificazione di
Pohl (2004), gli errori di pensiero (la fallacia della congiunzione, il bias della conferma, la correlazione
illusoria, l’errore di controllo, i biases nel ragionamento deduttivo e induttivo), gli errori di giudizio
(disponibilità e rappresentatività, effetto di ancoraggio, effetto di validità), e gli errori di memoria
(errori di memoria associativa, effetti di etichettatura e misinformation effect) e il loro rapporto col
DOC. In conclusione, verranno tratte alcune implicazioni teoriche e cliniche.

Keywords
Disturbo ossessivo-compulsivo, ragionamento, errori di pensiero, confusione inferenziale, inferenza inversa.

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