Il gioco d’azzardo problematico: il ruolo dei fattori cognitivi e affettivi in un campione di studenti universitari

Natale Canale, Chiara Verzeletti, Guglielmo Cavallari, Massimiliano Pastore, Massimo Santinello

L’aumento dell’accessibilità al gioco d’azzardo e il significativo incremento numerico dei giocatori
hanno fatto emergere la questione delle conseguenze del gioco d’azzardo come problema di sanità
pubblica, alla luce dell’impatto del fenomeno sul benessere e sulla salute degli individui. Gli obiettivi
del presente studio sono: (a) indagare il ruolo di fattori emotivi (ad esempio, regolazione delle
emozioni) e cognitivi (ad esempio le credenze circa il controllo) sul gioco d’azzardo problematico e a
rischio e (b) verificare il modello integrato del gioco d’azzardo problematico (Blaszczynsky e Nower,
2002). Un questionario self-report è stato somministrato a 313 studenti universitari (54,3% femmine;
età M = 22,4, d.s. = 2,8). Il gioco d’azzardo problematico e a rischio risulta associato a un maggiore
utilizzo della soppressione espressiva come strategia di regolazione emotiva, dell’illusione di controllo
e della credenza nei sistemi come credenze cognitive. Interventi efficaci di prevenzione e trattamento
rivolti agli studenti universitari dovrebbero quindi considerare il ruolo congiunto sia dei fattori
emotivi sia di quelli cognitivi. Il presente studio, inoltre, conferma parzialmente il modello teorico di
Blaszczynsky e Nower (2002). Future ricerche dovrebbero considerare il ruolo di aspetti cruciali come
l’impulsività, la ricerca di sensazioni e le motivazioni al gioco d’azzardo.

Keywords
Gioco d’azzardo, Cognizioni, Emozioni, Studenti universitari, Regolazione emotiva.

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