La rete come azione parlante del processo di integrazione
Antonella Pasqualini, Artemisia Gentileschi, Ester Sembira, Luisa Scurati, Sarah Francavilla, Silvia Cesari
L’articolo vuole evidenziare come la rete presente tra i diversi operatori coinvolti all’interno di uno stesso caso svolga una fondamentale funzione di integrazione. Facendo riferimento all’assunto che una scorretta sintonizzazione precoce tra bambino e caregiver, in assenza di sufficienti fattori di protezione, può impedire alle diverse dimensioni e ai differenti livelli di funzionamento di integrarsi tra loro, provocando un malfunzionamento, e altresì che la diagnosi psicologica del bambino e della sua famiglia persegue l’obiettivo di individuare, identificare e differenziare proprio questi diversi livelli, pensiamo che «curare» significhi fare dialogare le diverse «parti» del paziente attraverso la rete dei diversi professionisti coinvolti. Il lavoro di rete, dunque, inteso come fondamentale fattore di protezione, svolge un’azione parlante nella messa in connessione dei diversi aspetti del malfunzionamento del bambino. Il caso di Monica illustrerà come il continuo dialogo tra le diverse competenze professionali coinvolte nel lavoro con la bambina e la sua famiglia abbia reso possibile un’integrazione sempre maggiore tra alcuni aspetti del suo funzionamento che prima erano scollegati, facendo ripartire un processo evolutivo precocemente bloccato.
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