DISGRAFIA: STUDIO DELLE COMPONENTI VISUO-PERCETTIVE E MOTORIO-ESECUTIVE

Carlo Di Brina, Caterina Piedimonte, Paola Rampoldi, Roberto Averna, Serena Facecchia

La cattiva scrittura è un criterio diagnostico di Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria (DCM) e di Disturbo dell’Espressione Scritta che rientra tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), ma il sintomo Disgrafia, di per se stesso, non permette di formulare diagnosi di DSA, né di includere il soggetto in uno specifico gruppo diagnostico.Per il nostro studio abbiamo selezionato un campione di 22 bambini di terza e quarta primaria afferiti al nostro dipartimento per difficoltà di apprendimento e un gruppo di controllo composto da 15 bambini selezionati con criterio casuale da 2 scuole primarie romane.La diagnosi di DSA e la contemporanea presenza di disturbi della scrittura sono stati usati come criteri di inclusione. Abbiamo suddiviso il campione in 2 gruppi (Disgrafici e Cattivi Scrittori) sulla base delle performance di scrittura valutate attraverso la somministrazione della Scala sintetica per la valutazione della scrittura in età evolutiva (BHK).I tre gruppi sono stati analizzati utilizzando il Test Movement Assessment Battery for Children (M-ABC) e il Test di Percezione Visiva e Integrazione Visuo-Motoria (TPV). I risultati suggeriscono che, tra i due gruppi diagnosticati con DSA (Disgrafici e Cattivi Scrittori), vi sono evidenti differenze sotto il profilo neuropsicologico. Pur tenendo conto della limitatezza del campione, si può comunque evincere che le abilità percettive hanno un’influenza determinante sulla qualità della scrittura e possono contribuire alla manifestazione dei meccanismi di controllo motorio.

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