IDEAZIONE PRASSICA, PRASSIA IDEOMOTORIA E CONTROLLO ESECUTIVO IN BAMBINIDAI 2 AI 5 ANNI

Giorgio Pietrosanti, Maria Letizia Ferretti, Paola Rampoldi

Nei primi anni di vita i bambini imparano a utilizzare oggetti di uso quotidiano conmodalità di apprendimento che seguono una comune sequenza evolutiva. In questo periodo si assiste a un’importante evoluzione delle diverse componenti dell’atto prassico, che si influenzano reciprocamente nel corso del loro sviluppo. In un’ottica riabilitativa è importante avere uno strumento che permetta di quantificare le prestazioni del bambino e che fornisca, nel contempo, un’analisi qualitativa delle sue performance. A tal fine è stato ideato uno strumento, la Griglia di Analisi delle Prassie Transitive (GAP-T), atto ad analizzare e valutare lo sviluppo delle prime prassie transitive. In questo articolo riportiamo il confronto, effettuato attraverso la GAP-T, tra le performance di due bambini della stessa età, ambedue con difficoltà prassiche ma con profili motorio-prassici differenti: il primo con difficoltà di tipo strumentale e il secondo con difficoltà legate alla componente ideativa. La differenziazione dei loro profili fornisce ulteriori informazioni per la definizione di un intervento riabilitativo più specifico e mirato.

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