Rischio suicidario in adolescenti con disabilità intellettiva, disturbo del linguaggio e disturbo specifico di apprendimento

Irene Di Modica, Arianna Accetta, Federica Galletta, Carola Costanza, Eva Germanò, Antonella Gagliano

I comportamenti dello spettro suicidario (SSB) includono un continuum che va dalle idee suicidarie, all’autolesionismo non suicidario (NSSI), al tentativo di suicidio (SA), fino alla morte per suicidio. Il suicidio nella popolazione pediatrica ha una prevalenza maggiore tra gli adolescenti con diagnosi di NDDs (Disturbi del Neurosviluppo) in particolare Disturbo dello spettro autistico (ASD) e Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività (ADHD), e nei pazienti con disturbi psichiatrici, soprattutto in presenza di sintomi psicotici, depressione e disturbi d’ansia. Nonostante la letteratura si sia concentrata soprattutto sui bambini e sugli adolescenti con ADHD, ASD e disturbo di Tourette, è emerso un rischio reale anche per i soggetti con disabilità intellettiva, disturbi della comunicazione e disturbi specifici dell’apprendimento. Attraverso una revisione narrativa della letteratura, abbiamo focalizzato l’attenzione sui comportamenti dello spettro suicidario su questi ultimi disturbi che poco sono stati studiati per questa correlazione, ponendo il focus su fattori di rischio, possibilità di screening e approcci terapeutici. Lo stato attuale delle conoscenze mette in evidenza come la disregolazione emotiva giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo di condotte autolesive non suicidarie e di ideazione suicidaria. Tra gli strumenti di screening, vengono comunemente utilizzati i questionari Child Behavior Checklist (CBCL)-Dysregulation Profile (DP) e la Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS), Per quanto riguarda la terapia, tra gli approcci psicoterapeutici, hanno maggior rilevanza la «Terapia Cognitivo-Comportamentale Integrata (I-CBT)», la «Terapia Multisistemica (MST)», il «Trattamento Basato sulla Mentalizzazione per Adolescenti (MBT-A)», la «Developmental Group Psychotherapy (DGP)», il «Programma per Genitori e Adolescenti (RAP-P)», e la «Terapia Comportamentale Dialettica per Adolescenti (DBT-A)». Tra i trattamenti psicofarmacologici, gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell’umore, sono quelli maggiormente utilizzati, in particolar modo il trattamento con il Litio e gli Inibitori Selettivi del Reuptake di Serotonina (SSRI).

DOI 
10.14605/NRP222401

Keywords
Suicidio, Disturbi Del Neurosviluppo (NDDS), Popolazione Pediatrica, Disregolazione Emotiva, Esperienze Sfavorevoli Infantili (ACEs).

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