L’afasia e la neuroplasticità: nuove evidenze con il neuroimaging funzionale

Jubin Abutalebi, Marco Tettamanti

In questi ultimi anni, grazie alle cosiddette tecniche di neuroimaging funzionale quali la tomografia a emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica funzionale (fMRI), è stato possibile allargare in maniera considerevole le nostre conoscenze sulle relazioni tra cervello e funzioni cognitive. L'avvento di queste tecniche ha aperto una nuova era nello studio delle basi cerebrali del linguaggio. Non soltanto vi è stata una convergenza delle nuove evidenze «funzionali» con quelle precedenti provenienti dall'afasiologia, ma vi sono state scoperte notevoli. L'obiettivo del presente articolo è quello di fornire una panoramica sugli ultimi progressi compiuti nel campo della neurolinguistica, grazie all'avvento delle tecniche di neuroimaging funzionale. Verranno descritte le novità nel campo della neurolinguistica e le evidenze sull'utilità di tali tecniche nel campo della riabilitazione delle afasie. Quest'ultimo campo è uno dei più promettenti e permette di seguire elegantemente l'evoluzione cerebrale nel corso dei processi riabilitativi a seguito di lesioni cerebrali.

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