Dall’attenzione condivisa alla simulazione incarnata: presa in carico terapeutica in soggetti autistici alla luce di recenti studi in neuroscienze

Elvira Liguori, Marinella Garotta, Stefania Capizzuto

I progressi tecnologici e l'avanzamento delle conoscenze scientifiche hanno permesso di evidenziare una correlazione tra l'autismo e il malfunzionamento del sistema dei neuroni specchio implicato nella simulazione incarnata. Se da un lato la simulazione incarnata non risulta essere accessibile ai soggetti autistici, dall'altro sembra che la comprensione degli stimoli sociali possa essere acquisita mediante l'attivazione della simulazione standard in presenza di un adeguato livello cognitivo. L'articolo illustra come una terapia logopedica che tenga conto del meccanismo delle cellule mirror e della loro funzione nella simulazione incarnata possa stimolare abilità cerebrali necessarie per gli apprendimenti e quindi provare a educare la simulazione standard attraverso un'elaborazione cognitiva esplicita delle conoscenze del bambino. Verrà proposto uno studio longitudinale su quattro casi clinici e verranno descritti i risultati terapeutici raggiunti.

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