La persona afasica e il modello bio-psico-sociale di presa in carico

Sara Dotti, Jennifer Piazzoni, Valentina Bussani

L’afasia influenza negativamente la qualità di vita delle persone che ne sono colpite, limitando la partecipazione attiva in ambito socio-familiare, causando isolamento e provocando sentimenti di depressione, ansia e insoddisfazione. Il modello bio-psico-sociale promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute uno stato di benessere fisico, mentale e sociale, risultante da una complessa interazione tra la stessa condizione di salute, i fattori personali e i fattori ambientali. Lo strumento di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati è l’ICF. Altri modelli (LPAA e A-FROM) calano questa stessa ottica nello specifico ambito dell’afasia. Obiettivo principale dello studio è capire se i logopedisti italiani adottano un approccio bio-psico-sociale nella presa in carico della persona afasica. A tale scopo è stato costituito e distribuito un questionario elettronico ad hoc. La maggior parte dei rispondenti conosce l’ICF, ma ha limitata possibilità di applicarlo nella pratica clinica; i modelli più specifici dell’ambito afasiologico, invece, sono in generale poco conosciuti e applicati. Per la valutazione del linguaggio formale vengono utilizzati soprattutto test standardizzati, mentre per la valutazione della comunicazione funzionale e delle ricadute del disturbo sulla qualità di vita si ricorre più spesso a metodologie di tipo qualitativo. Nel complesso, l’attenzione del clinico si rivolge prevalentemente agli aspetti formali del linguaggio, sia in fase di valutazione che in fase di trattamento.

DOI
10.14605/LOG1812205

Keywords
Afasia, Modello bio-psico-sociale, Valutazione multidimensionale, Logopedisti, Questionario online.

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