La teleriabilitazione del paziente afasico cronico durante l’emergenza Covid-19

Elisa Franzon, Cristina Rosa Ricupero, Carmine Fernando Gervasio, Carla Montuschi

Durante l’emergenza Covid-19, il paziente TF di 66 anni presentava una grave afasia prevalentemente espressiva, esito di un importante trauma cranio-encefalico occorso sei mesi prima (agosto 2019). Dopo il trattamento intensivo in regime di ricovero ordinario e di Day Hospital, è stato dimesso ai primi di marzo con l’indicazione di proseguire il trattamento logopedico a regime ambulatoriale. Le disposizioni aziendali, proprio in quei giorni, bloccarono l’accesso dei pazienti ai servizi ospedalieri di riabilitazione. Il paziente è stato quindi sottoposto per tre mesi a trattamento intensivo mediante teleriabilitazione su piattaforma Skype, con calendarizzazione di sedute dapprima individuali e successivamente in coppia con un altro paziente affetto da problematiche della stessa natura. Vengono riportati i risultati dei test somministrati prima e dopo il trattamento, i quali indicano non solo un miglioramento delle prestazioni linguistiche, ma anche, e soprattutto, una buona ricaduta sulle abilità funzionali e sull’umore. La maggiore intensità del trattamento fornita dall’economicità del mezzo conferma la bontà della telepratica e offre importanti spunti di riflessione circa le possibilità di impiego per continuità terapeutica, monitoraggio e confronto sia con i professionisti sanitari che con altri pazienti, nell’ottica della presa in carico costante di cui i soggetti con cerebrolesione acquisita necessitano.

DOI
10.14605/LOG1632007

Keywords
Teleriabilitazione, Afasia, Qualità di vita, Trattamento intensivo, Efficacia comunicativa.

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