Multiculturalità: clinica logopedica e migrazioni

Giuseppe Mancini, Donatella Tomaiuoli

La crisi dei rifugiati in Europa ha messo in evidenza molte difficoltà nel creare servizi appropriati per una popolazione così vulnerabile. I rifugiati, adulti e bambini, soffrono di una serie di problemi di salute che possono portare a disturbi cronici se non trattati. Molti studi dimostrano che, nonostante i Governi europei siano ben consapevoli delle specifiche difficoltà incontrate dai rifugiati, i servizi medici e riabilitativi spesso non hanno un consistente, omogeneo e adeguato programma di intervento. Inoltre, ostacoli importanti derivano dalle difficoltà comunicative e culturali, dall’assenza di interventi, di continuità di cura e anche di responsabilità da parte dei rifugiati stessi, il cui concetto di salute (e quindi di riabilitazione) suona del tutto nuovo e/o completamente diverso da quello europeo. I logopedisti, in quanto parte di un team multiprofessionale (tra i quali spicca il mediatore culturale) e professione centrale della comunicazione, e quindi del processo integrativo, dovranno sempre di più sviluppare servizi adeguati, analizzare procedure e illustrare quali ostacoli e limiti impediscono una presa in carico e un trattamento riabilitativo.

DOI
10.14605/LOG1511908

Keywords
Migrazione, Rifugiati, Approccio interprofessionale, Multiculturalismo, Riabilitazione.

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