Memoria di lavoro fonologica, ripetizione subvocalica e identificazione uditiva
Carlo Petenà
Con il presente lavoro si propongono nuovi strumenti di valutazione e materiali per il potenziamento della memoria di lavoro fonologica. Come ampiamente documentato in letteratura, i bambini con disturbo fonologico spesso presentano una memoria di lavoro fonologica poco efficiente e un livello di consapevolezza fonologica non adeguato all’età. Si è pensato di proporre compiti di identificazione uditiva per richiedere ai bambini uno sforzo a carico di diverse funzioni connesse con lo sviluppo del linguaggio. Sono state realizzate delle tavole illustrate contenenti figure da indicare su richiesta verbale tra cui anche immagini evocanti parole simili sul piano fonologico, al fine di richiedere, oltre al mantenimento di informazioni in memoria a breve termine verbale, anche un compito di discriminazione fonologica, quindi una rielaborazione in memoria di lavoro. Dopo aver utilizzato i materiali in oggetto nella pratica clinica, si è optato per provarne la validità in termini riabilitativi, ovvero verificare se almeno alcune delle funzioni elicitate con il loro utilizzo fossero deficitarie in caso di disturbo fonologico. È stato svolto uno studio pilota che ha visto la somministrazione di un test di identificazione uditiva su un campione di 106 bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni, 60 maschi e 46 femmine. Il 61,3 % del totale, corrispondente a 65 bambini, presentava un ritardo o un disturbo fonetico fonologico. È emersa una netta associazione tra presenza di fragilità a livello fonologico e basse prestazioni nel test, confermando l’ipotesi formulata, come rilevato dal software R che ha dato i seguenti risultati: R = 0,70; R2adj = 0,69; F(3, 101) = 79,43, p < 0,001. Sono stati indagati i tipi di errori compiuti dai bambini e si è osservato che la maggior parte di loro compieva una ripetizione spontanea della consegna, in forma subvocalica, con il solo movimento labiale o ad alta voce, già dai 4 anni di età. Il test prevedeva anche prove di valutazione dello span di memoria a breve termine che hanno dato risultati in linea con gli assunti iniziali, quindi valori inferiori alla media in caso di ritardo di linguaggio. Si ritiene che l’uso dei materiali descritti possa essere utile a scopo (ri)abilitativo e di valutazione in caso di ritardo o disturbo fonetico fonologico. Il campione di studio può essere ampliato somministrando il test ad altri soggetti da parte di professionisti che intendano liberamente partecipare al progetto di ricerca.
DOI 
10.14605/LOG2122501
Keywords
Fonologia, Memoria di lavoro, Ripetizione subvocalica, Identificazione uditiva, Attenzione uditiva.