La riabilitazione a distanza

Donatella Tomaiuoli, Alessandra Silvana Giannantoni, Giorgia Picchiotti, Chiara Pirisi, Francesca Del Gado, Eleonora Pasqua, Christian Veronesi

L’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (Covid-19) una pandemia, indicando la necessità di misure volte a contenere la propagazione del virus. In tale situazione, visto il protrarsi dell’emergenza sanitaria, e quindi delle misure restrittive, la comunità scientifica ha fornito indicazioni volte a promuovere modalità terapeutiche alternative di supporto per i pazienti e le famiglie, compatibili con la necessità di limitare la diffusione della malattia. L’opportunità di attivare percorsi di riabilitazione a distanza nella situazione di emergenza sanitaria attuale ha permesso di evitare l’interruzione dei percorsi riabilitativi, garantendo ai soggetti affetti e alle famiglie la prosecuzione delle cure necessarie alla gestione di quadri clinici complessi e a rischio evolutivo. Il CRC di Roma, centro multidisciplinare di riabilitazione, è stato una delle realtà cliniche che, attraverso la riabilitazione a distanza, da subito ha avuto la possibilità di rimodulare la terapia riabilitativa in modo funzionale e protetto, in linea con le indicazioni e prescrizioni di salute pubblica. Il presente lavoro illustra il modello di intervento e gli strumenti attraverso i quali il CRC di Roma ha affrontato il periodo di emergenza rimodulando il trattamento dei pazienti in carico.

DOI 
10.14605/LOG1632003

Keywords
Riabilitazione a distanza, Età evolutiva e disturbi del neurosviluppo, Rimodulazione, Équipe multidisciplinare, Telemedicina.

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