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a cura di Annamaria Di Fabio

Università degli Studi di Firenze



Zambianchi, M. (2015). La psicologia positiva. Roma: Carocci. Pagine: 152; € 13.00.

 

Il presente volume approfondisce una delle aree di ricerca e applicazioni più recenti della disciplina psicologica, vale a dire la psicologia positiva, offrendo stimoli per la promozione del benessere degli individui. La psicologia positiva è una prospettiva scientifica di indagine e di intervento che ha avuto origine agli inizi del XXI secolo. Ponendo l’attenzione sulla consapevolezza e il potenziamento dei punti di forza e delle risorse, della responsabilità sociale e della partecipazione civica nei contesi di riferimento, la psicologia positiva può offrire un prezioso contributo per i professionisti in ambito psicologico e nel counseling in particolar modo.

Riguardo la sua articolazione, il testo è composto da sei capitoli.

Il primo capitolo descrive sinteticamente l’oggetto di studio della nuova disciplina della psicologia positiva, vale a dire il benessere, approfondendo il ruolo svolto dalle qualità, dai talenti e dalle risorse possedute dalle persone per affrontare con successo ostacoli e situazioni potenzialmente stressanti e offrire un contributo positivo alla società.

Nel secondo capitolo viene delineata la prospettiva “edonica” del benessere, includendo tre fattori: i vissuti emotivi positivi, i vissuti emotivi negativi, la soddisfazione di vita. Emerge come le persone possano raggiungere un elevato benessere edonico quando esperiscono frequentemente emozioni positive e percepiscono al contempo un’elevata soddisfazione per la propria vita. Vengono inoltre indicati i fattori individuali e sociali che possono incidere sul livello di benessere edonico percepito dalle persone nelle varie fasi della loro vita nonché la relazione del benessere edonico con alcuni outcome di salute.

Il terzo capitolo delinea la prospettiva “eudaimonica” del benessere, inteso come risultato dell’espressione delle proprie potenzialità e dei talenti a beneficio contemporaneamente di se stessi e della società. Vengono indicati alcuni fattori individuali e sociali che possono incidere sul livello di benessere eudaimonico nelle varie fasi della propria vita nonché la relazione del benessere eudaimonico con alcuni outcome di salute.

Nel quarto capitolo vengono analizzate le dimensioni sociali del benessere, vale a dire la salute sociale, il benessere sociale e il senso di comunità, sottolineando l’importanza del rapporto tra individuo e contesti sociali di vita. Viene focalizzata l’attenzione sul concetto di flourishing nel tentativo di considerare il funzionamento positivo globale come risultato della relazione tra aspetti personali e sociali del benessere, e di rilevare un processo che possa promuovere la progettualità, la resilienza, l’identificazione e il perseguimento dei propri obiettivi, la prevenzione di disagi a livello psicologico e biologico.

Il quinto capitolo presenta una sintetica rassegna del ruolo delle diverse culture sui fattori in base ai quali le persone valutano le proprie esperienze di benessere e su ciò che potrà favorire un livello più elevato di benessere. Vengono sottolineati aspetti comuni e specifici delle diverse culture in relazione alla percezione di benessere.

Nel sesto e ultimo capitolo vengono mostrate alcune applicazioni delle prospettive teoriche illustrate nei capitoli precedenti: dalla psicoterapia breve a interventi in età evolutiva, da interventi in ambito scolastico a interventi in ambito lavorativo, da percorsi terapeutici individuali a interventi di gruppo.

Al termine della lettura si comprende quanto il volume colga molteplici sfaccettature del benessere, quale tematica centrale della psicologia positiva.

Il volume, ripercorrendo i contributi teorici interdisciplinari provenienti dal campo filosofico (antico e contemporaneo), sociologico, biologico, economico, oltre che dalla cultura psicologica, sottolinea che la prospettiva della psicologia positiva si pone come una scienza dell’esperienza soggettiva positiva, delle caratteristiche positive dell’individuo e delle istituzioni che, funzionando in modo costruttivo, possono promuovere la qualità della vita e prevenire insuccessi e disagi dei cittadini. Vengono approfondite le varie componenti del benessere individuale: la soddisfazione per la vita e la felicità intesa come vissuto emozionale positivo; l’espressione delle potenzialità e dei talenti a favore della società; la motivazione allo sviluppo di sé come individuo competente, autonomo ma interconnesso agli altri; il benessere inteso come qualità della relazione tra individuo e contesti sociali di vita e come funzionamento positivo di gruppi, istituzioni, ambienti lavorativi; il rapporto tra benessere e culture; esperienza di benessere e nuove prospettive di intervento sugli individui e sulle comunità.

Concludendo il testo offre un contributo utile sia da un punto di vista teorico sia da un punto di vista applicativo per coloro che lavorano in ambito psicologico, in particolare nell’area del counseling e più in generale per quanti mettono al centro della propria professione sia lo sviluppo e il potenziamento di sé sia la relazione con l’altro.

 

Ornella Bucci

 

 




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