Il XXI secolo è caratterizzato da un mercato del lavoro sempre più imprevedibile e instabile dove le transizioni sono sempre più frequenti e gli individui sono chiamati ad essere responsabili delle loro vite sia personali che professionali (Di Fabio & Bernaud, 2014; Guichard, 2013; Savickas, 2011). Ai lavoratori viene chiesto di sviluppare caratteristiche in grado di garantire apprendimento continuo, uso delle nuove tecnologie, flessibilità, creazione delle proprie opportunità, capacità di adattamento, mantenimento dell’occupabilità. Riguardo all’occupabilità, è importante evidenziare che non si tratta di un sinonimo di occupazione e che si configura come una caratteristica fondamentale per i lavoratori nel XXI secolo, mostrando l’importanza di aspetti personali che non si riferiscono solo al possesso di competenze professionali aggiornate ma anche alla capacità di adattamento dell’individuo al contesto per aumentare le sue possibilità occupazionali (Fugate, Kinicki, & Ashforth, 2004). Emerge dunque la rilevanza di tenere in considerazione quali possibilità di impiego le persone percepiscono di avere e quali fattori influenzano tale percezione (Rothwell & Arnold, 2007).

In relazione all’occupabilità esistono in letteratura molteplici definizioni. Hillage e Pollard (1998) definiscono l’occupabilità come la capacità di trovare un primo lavoro, di mantenerlo e di trovarne uno nuovo se richiesto, resa possibile dall’interazione fra caratteristiche personali e contesto. Nella definizione di Fugate et al. (2004), l’occupabilità emerge come un costrutto psicosociale vale a dire come combinazione sinergica di identità professionale, adattabilità personale, capitale umano, qualcosa di più e di maggiormente complesso della motivazione professionale, iniziativa personale e personalità proattiva, aspetti inclusi in tale costrutto. Van der Heijde e Van der Heijden (2006) offrono una definizione di occupabilità basata sulla percezione individuale che comprende l’expertise professionale, l’anticipazione (essere in grado di comprendere prima quali fattori possono favorire la propria occupabilità) e l’ottimizzazione (essere in grado di investire in maniera mirata su azioni di potenziamento della propria occupabilità) e il bilanciamento tra i bisogni personali e lavorativi. Secondo Rothwell e Arnold (2007), l’occupabilità rappresenta l’abilità percepita di raggiungere un’occupazione sostenibile appropriata rispetto al proprio livello di qualificazione. Inoltre in una prospettiva orientata al futuro, l’occupabilità costituisce l’abilità degli individui di affrontare proattivamente le sfide del mercato del lavoro (Rothwell & Arnold, 2007). Inoltre Dacre Pool e Sewell (2007) si riferiscono all’accupabilità come al possesso di un insieme di abilità, conoscenze e caratteristiche personali che aumentano la probabilità che un individuo scelga occupazioni nelle quali si senta soddisfatto e possa avere successo. Più recentemente, Coetzee (2008) definisce l’occupabilità come il possesso di meta-competenze (behavioural adaptability, self-knowledge, career orientation awareness, sense of purpose, self-esteem) in grado di rendere le persone dei veri e propri agenti proattivi per la gestione del proprio percorso professionale. Infine De Cuyper e De Witte (2011) sottolineano come l’occupabilità sia basata sulla percezione individuale delle opportunità lavorative disponibili e risulti influenzata sia da fattori interni (formazione dell’individuo per aumentare la propria occupabilità) che fattori esterni (condizione economica, struttura del mercato del lavoro). Secondo De Cuyper e De Witte (2011), l’occcupabilità comprende inoltre l’abilità di raggiungere e mantenere il lavoro desiderato.

In letteratura emergono dunque fattori interni e fattori esterni che possono influenzare l’occupabilità (Rothwell & Arnold, 2007). I fattori interni si riferiscono a: conoscenze e abilità legate al lavoro e padronanza nella ricerca del lavoro (Hillage & Pollard, 1998); potenziale di apprendimento (attività formative che l’individuo può intraprendere per aumentare la propria occupabilità) (Lane, Puri, Cleverly, Wylie, & Rajan, 2000). I fattori esterni comprendono lo stato del mercato del lavoro, in termini di possibilità di impiego (per un determinato tipo di laurea o una determinata professione) oppure di possibilità di impiego per persone che possiedono determinate competenze (Kirschenbaum & Mano-Negrin, 1999; Lane et al., 2000; Rajan, 1997).

In relazione ai fattori interni ed esterni che possono influenzare la percezione di occupabilità, in letteratura è emersa la mancanza di strumenti che misurino l’occupabilità percepita tenendo in considerazione entrambi questi due tipi di fattori (Rothwell & Arnold, 2007). Per tale motivo Rothwell, Herbert e Rothwell (2007) hanno realizzato la Self-perceived Employability for students (SPES) per rilevare in maniera specifica la self-perceived employability, tenendo in considerazione sia fattori interni che fattori esterni di occupabilità. Per costruire tale strumento per la rilevazione dell’occupabilità gli autori hanno considerato quattro componenti: le credenze su di sé (self-belief), la mia università (my university), il mio ambito di studio (my field of study), lo stato del mercato del lavoro esterno (the state of the external labour market). Tutte le possibili combinazioni a coppie di due delle quattro componenti dell’occupabilità danno origine a otto sotto-componenti: 1) Il mio impegno negli studi e la performance accademica (My engagement with my studies and academic performance), 2) La mia percezione della forza del brand della mia università (My perception of the strength of the university brand), 3) La reputazione che la mia università ha nel mio ambito di studio (The reputation my university has within my field of study), 4) Lo status e la credibilità del mio ambito di studio (The status and credibility of my field of study), 5) La domanda del mercato del lavoro per le persone nell’ambito di cui mi occupo (The external labour market’s demand for people in my subject field), 6) La mia percezione dello stato del mercato del lavoro (My perception of the state of the external labour market), 7) La mia consapevolezza delle opportunità nel mercato del lavoro (My awareness of opportunities in the external labour market), 8) La mia fiducia nelle mie competenze e abilità (My confidence in my skills and abilities). Per ciascuna di queste otto sotto-componenti gli autori hanno prodotto due item. La SPES è dunque composta da sedici item, due per ciascuna delle otto sotto-componenti. Le proprietà psicometriche della SPES sono state verificate nel contesto italiano con studenti universitari mostrando una struttura unidimensionale della scala, come per la versione originale, con buona attendibilità e validità (Di Fabio & Palazzeschi, 2013). In un’ottica preventiva di promozione delle risorse (Di Fabio & Kenny, 2015; Di Fabio, Kenny, & Claudius, in press; Kenny, Di Fabio, & Minor, 2014), si ritiene opportuno poter disporre nel contesto italiano di uno strumento per poter rilevare l’occupabilità degli studenti anche precocemente a livello di scuola secondaria di secondo grado. Lo scopo del presente lavoro è pertanto quello di analizzare le proprietà psicometriche della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della Self-Perceived Employability Scale for Students (SPES, Rothwell et al., 2007), al fine di offrire un contributo alla validazione dello strumento nel contesto italiano.

Metodo

Partecipanti

Gli strumenti sono stati somministrati a 213 studenti di quinta superiore della Toscana, 96 maschi (45.07%) e 117 femmine (54.93%). I partecipanti hanno un’età compresa tra i 18 e i 20 anni con una media di 19.37 e una deviazione standard di 1.16.

Strumenti

Versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della Self-Perceived Employability Scale for Students (SPES, Rothwell et al., 2007). La Versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES è costituita da 16 item con modalità di risposta su scala Likert da 1 = fortemente in disaccordo a 5 = fortemente d’accordo. Esempi di item sono: “Le competenze e le abilità che possiedo sono quelle che i datori di lavoro stanno cercando”; “Sento di poter ottenere qualsiasi lavoro in quanto le mie competenze ed esperienze sono piuttosto rilevanti”; “Le persone che svolgono la professione a cui aspiro sono molto ricercate nel mercato del lavoro”. Per ottenere la versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES è stato utilizzato il metodo della retro-traduzione (backtranslation) della versione originale.

Big Five Questionnaire. Per valutare i tratti di personalità è stato utilizzato il Big Five Questionnaire (BFQ) di Caprara, Barbaranelli e Borgogni (1993). Il questionario, composto da 132 item, individua cinque dimensioni fondamentali per la descrizione e la valutazione della personalità, indicate come Energia (E), Amicalità (A), Coscienziosità (C), Stabilità emotiva (S), Apertura mentale (M), ognuna delle quali consta di 24 item. È presente inoltre una sesta scala, L (Lie), composta da 12 item, che misura la tendenza del soggetto a fornire un profilo alterato di sé. Gli item presentano una modalità di risposta su scala Likert a 5 punti (da 1 = assolutamente falso per me a 5 = assolutamente vero per me. Il coefficiente alfa di Cronbach è di: .81 per l’Energia, .73 per l’Amicalità, .81 per la Coscienziosità, .90 per la Stabilità emotiva e .75 per l’Apertura mentale. Relativamente alla validità di costrutto, la Stabilità emotiva spiega il 13.2% della varianza, l’Energia spiega il 12.6% della varianza, l’Amicalità spiega l’11.2% della varianza, l’Apertura mentale spiega il 10.9% della varianza e la Coscienziosità spiega il 9.2% della varianza. Inoltre la validità convergente con il NEOPI-R (Costa & McCrae, 1995) è la seguente: r = .67 per l’Energia, r = .58 per l’Amicalità, r = .73 per la Coscienziosità, r = -.73 per la Stabilità emotiva, r = .68 per l’Apertura mentale.

Procedura

Le somministrazioni sono avvenute collettivamente all’interno delle classi in orari concordati con gli Istituti, a opera di personale specializzato e nel rispetto delle leggi sulla privacy. L’ordine di somministrazione è stato controbilanciato per controllare gli effetti dell’ordine di presentazione.

Analisi dei dati

È stata verificata la struttura fattoriale della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES con un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC) mediante l’utilizzo del programma statistico AMOS versione 6 (Arbuckle, 2005) con il metodo della massima verosimiglianza. L’adeguatezza del modello è stata analizzata basandosi non soltanto sul valore di χ2, dato che tale statistica risulta influenzata dall’elevata numerosità dei partecipanti, ma anche valutando altri indici di adattamento quali il rapporto tra il valore di χ2 e i gradi di libertà (χ2/df). Valori del rapporto tra c2/gl compresi tra 1 e 3 sono considerati indicatori di un buon adattamento. Sono stati considerati anche ulteriori indici relativi al goodness of fit quali: il Comparative Fit Index (CFI, Bentler, 1990) e il Non-Normed Fit Index (NNFI, Tucker & Lewis, 1973) che permettono una valutazione del modello sia con grandi che con piccoli campioni e i cui valori superiori a .90 indicano una buona adeguatezza del modello (Bentler, 1990); il Root Mean Square Error of Approximation (RMSEA, Browne & Cudeck, 1993) i cui valori inferiori a .08 indicano un buon adattamento del modello ai dati (Browne, 1990). Si è inoltre proceduto a verificare l’attendibilità della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES mediante il calcolo dell’alfa di Cronbach e delle correlazioni item-totale corrette. Inoltre per verificare la validità concorrente, sono state esaminate, mediante il coefficiente r di Pearson, le correlazioni della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES con il BFQ.

Risultati

Per verificare la struttura della SPES, si è proceduto a un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC). Gli indici di Goodness of Fit sono riportati in Tabella 1. Tutti gli item saturano in maniera significativa sul fattore individuato (da .41 a .78).

Tabella 1 Analisi fattoriale Confermativa: Goodness of Fit

Schermata 2015-06-29 alle 09.58.37

Relativamente agli indici considerati, la versione italiana della SPES risulta unidimensionale.

Al fine di verificare la consistenza interna dello strumento in esame sono stati calcolati il coefficiente alfa di Cronbach e le correlazioni item-totale corrette. Il coefficiente alfa di Cronbach è di .79. Le correlazioni item-totale corrette tutte positive e significative sono comprese tra .31 e .76.

Le correlazioni della SPESS con il BFQ sono riportate in Tabella 2.

Tabella 2 Correlazioni della SPES con il BFQ

Schermata 2015-06-29 alle 10.00.11

Nota. N = 213. ** p < .01.

Discussione

L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di verificare le proprietà psicometriche della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES di cui esisteva soltanto una versione italiana per studenti universitari (Di Fabio & Palazzeschi, 2013), al fine di poter continuare a offrire un contributo alla validazione dello strumento nel contesto italiano. Si è proceduto pertanto alla verifica della dimensionalità, dell’attendibilità e della validità della scala.

Relativamente alla dimensionalità della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES, l’Analisi Fattoriale Confermativa ha supportato la versione unidimensionale della SPES individuata sia per la versione originale (Rothwell et al., 2007) sia per la versione italiana della scala per studenti universitari (Di Fabio & Palazzeschi, 2013), mostrando indici statistici di adeguatezza del modello soddisfacenti. Relativamente all’attendibilità della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES, il coefficiente alfa di Cronbach risulta adeguato e in linea con quello della versione originale Rothwell et al. (2007) e con quello della versione italiana per studenti universitari (Di Fabio & Palazzeschi, 2013). Inoltre, le correlazioni item-totale corrette risultano positive e significative a indicare un’elevata coerenza interna dello strumento.

Per quanto riguarda la validità concorrente della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES, le relazioni positive e significative ma moderate tra la SPES e le dimensioni Estroversione, Coscienziosità e Apertura Mentale del BFQ depongono per un’adeguata validità concorrente relativamente alle misure effettuate, sottolineando il legame tra occupabilità e personalità ma evidenziando allo stesso tempo che si tratta di due costrutti distinti come emerge in letteratura (Fugate et al., 2004; Rothwell et al. (2007).

Dai risultati del presente studio è possibile concludere che la versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES risulta essere uno strumento valido e attendibile per la misura dell’occupabilità percepita. Tale studio presenta tuttavia il limite di aver analizzato le proprietà psicometriche della versione italiana per studenti di scuola secondaria di secondo grado della SPES esclusivamente con un gruppo di studenti di scuola superiore della Toscana che non risultano rappresentativi. Future ricerche dovrebbero pertanto prendere in considerazione gruppi di partecipanti maggiormente rappresentativi della realtà italiana, comprendendo studenti di scuola superiore di altre aree geografiche in Italia.

Nonostante i limiti evidenziati, la versione italiana della SPES per studenti di scuola secondaria di secondo grado si pone all’attenzione di quanti operano nell’ambito dell’orientamento e del career counseling come uno strumento che appare in grado di rilevare in maniera accurata l’occupabilità percepita anche nel contesto italiano. Avere a disposizione uno strumento in grado di rilevare in maniera valida e attendibile il costrutto di occupabilità permette di studiare in maniera approfondita tale costrutto in ambito di orientamento e career counseling, costituendo un’opportunità di potenziamento in ambito sia di ricerca che di intervento in un’ottica preventiva e precoce di promozione delle risorse per il XXI secolo (Di Fabio & Kenny, 2015; Di Fabio et al., in press; Kenny et al., 2014).

Bibliografia

Arbuckle, J. L. (2005). Amos 6.0 user’s guide. Chicago, IL: SPSS Inc.

Bentler, P. M. (1990). Comparative fit indexes in structural models. Psychological Bulletin, 107, 238-246.

Browne, M. W. (1990). MUTMUM PC: User’s guide. Columbus, OH: Department of Psychology, Ohio State University.

Browne, M. W., & Cudeck, R. (1993). Alternative ways of assessing model fit. In K. A. Bollen & J. S. Long (Eds.), Testing structural equation models (pp. 136-162). Newbury Park, CA: Sage.

Caprara, G. V., Barbaranelli, C., & Borgogni, L. (1993). BFQ: Big Five Questionnaire (2a ed.). Firenze, Italia: Giunti O.S. Organizzazioni Speciali.

Coetzee, M. (2008). Psychological career resources of working adults: A South African survey. South African Journal of Industrial Psychology 34(2), 32-41.

Costa, P. T. Jr. and McCrae, R. R. (1995). Domains and facets: Hierarchical personality assessment using the Revised NEO Personality Inventory. Journal of Personality Assessment, 64: 21-50.

Dacre Pool, L., & Sewell, P. (2007). The key to employability: Developing a practical model of graduate employability. Education + Training, 49(4), 277-289.

De Cuyper, N., & De Witte, H. (2011). The management paradox: Self-rated employability and organizational commitment and performance, Personnel Review, 40, 152-172.

Di Fabio, A., & Bernaud, J.-L. (Eds.). (2014). The Construction of the Identity in 21st Century: A Festschrift for Jean Guichard. New York: Nova Science.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2015). The contributions of emotional intelligence and social support for adaptive career progress among Italian youth. Journal of Career Development, 42, 48-49.

Di Fabio, A., Kenny, M. E., & Claudius, M. (in press). Fostering adaptive career management and psychological well-being in uncertain times. In M. Israelashvili & J. L. Romano (Eds.), Cambridge handbook of international prevention science. Cambridge: Cambridge University Press.

Di Fabio, A., & Palazzeschi, L. (2013). Self-perceived Employability for students: Un primo contributo alla validazione nel contesto italiano. Counseling. Giornale Italiano di Ricerca e Applicazioni, 6, 97-105.

Guichard, J. (2013, June). Forms of reflexivity and transformations of systems of subjective identity forms during life designing dialogues. Lecture presented at the SIO International Conference “Life Designing and career counseling: Building hope and resilience”, Padova, Italy.

Kirschenbaum, A., & Mano-Negrin, R. (1999). Underlying labour market dimensions of ‘opportunities’: The case of employee turnover. Human Relations, 52(10), 1233-1255.

Lane, D., Puri, A., Cleverly, P., Wylie, R., & Rajan, A. (2000). Employability: Bridging the gap between rhetoric and reality, second report: Employee’s Perspective. London: Create Consultancy/Professional Development Foundation.

Savickas, M. L. (2011). Career counseling. Washington, DC: American Psychological Association.

Fugate, M., Kinicki, A. J., & Ashforth, B. E. (2004). Employability: A psycho-social construct, its dimensions, and applications. Journal of Vocational Behavior, 65, 14-38.

Hillage, J., & Pollard, E. (1998). Employability: Developing a framework for policy analysis, EfEE Research Briefing No.85. Institute for Employment Studies. Retrieved from http://www.dfes.gov.uk/research/programmeofresearch/projectinformation.cfm?projectid= 12855&resultspage=1.

Kenny, M. E., Di Fabio, A., & Minor, K. (2014). School-based research and practice in Italy. In M. J. Furlong, R. Gilman, & E. S. Huebner (Eds.), Handbook of positive psychology in the schools (2nd ed., pp. 450-464). New York: Routledge, Taylor and Francis.

Rajan, A. (1997). Employability in the finance sector: Rhetoric vs. reality. Human Resource Management Journal, 7(1), 67-78.

Rothwell, A., & Arnold, J. (2007). Self-perceived employability: Development and validation of a scale, Personnel Review, 36(1), 23-41.

Rothwell, A., Herbert, I., & Rothwell, F. (2007). Self-perceived employability: Construction and initial validation of a scale for university students. Journal of Vocational Behavior, 73, 1-12.

Tucker, L. R., & Lewis, C. (1973). A reliability coefficient for maximum likelihood factor analysis. Psychometrika, 38(1), 1-10.

Van der Heijde, C. M., & Van der Heijden, B. I. J. M. (2006). A competence-based and multidimensional operationalization and measurement of employability. Human Resource Management, 3, 449-476.

Indietro