Orientamento a scuola / Guidance at school
Orientamento a scuola
Guidance at schoola cura di Speranzina Ferraro
Dirigente Ministero dell’istruzione, dell’Università, della Ricerca Responsabile nazionale per la dispersione e l’orientamento, Roma, Italia
Orientamento
Speranzina Ferraro - Dirigente Ministero dell’istruzione, dell’Università, della Ricerca Responsabile nazionale per la dispersione e l’orientamento, Roma, Italia
Anche in Italia c’è una notevole richiesta di un nuovo modello di formazione e di orientamento da parte di una platea sempre più generalizzata di persone, appartenente a tutte le fasce d’età, a tutti i livelli sociali e con caratteristiche e bisogni molto diversificati e spesso caratterizzati da complessità. Siamo, infatti, nel bel mezzo di un processo di transizione di modelli formativi che comporterà una trasformazione totale dei sistemi formativi.
Questi segnali implicano il rafforzamento delle attività di orientamento e tutorato a tutti i livelli, ma è necessario che ciò avvenga in un’ottica di rete e di network tra le Istituzioni nazionali e regionali competenti e responsabili, al fine di supportare adeguatamente gli studenti nelle transizioni o passaggi e poi sostenerli nei percorsi formativi. Vanno ripensati i curricoli e i loro contenuti, vanno raccordati e vanno ricercati metodi efficaci e condivisi per sostenere e stimolare il protagonismo degli studenti. A fronte dei grandi cambiamenti e delle difficoltà manifestate dai giovani più fragili, è necessario programmare iniziative di formazione iniziale e continua di tutti i docenti, sia per inserire l’orientamento (career guidance) nelle loro competenze strutturali sia per far loro acquisire tecniche e strumenti più coerenti con le caratteristiche dello studente di oggi. La scuola e l’università sono chiamate direttamente in causa e ad esse è richiesto di offrire un nuovo modello coerente, unitario, efficace di formazione del docente. La figura del “tutor”, disegnata nelle “Linee guida per l’orientamento” emanate dal MIUR a febbraio 2014 per il sistema d’istruzione e per l’università, è “colui che cura, che sostiene, che protegge, che dà sicurezza”. Il docente, infatti, attraverso l’attività tutoriale:
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promuove lo studente come attore del suo processo formativo e protagonista del suo progetto personale;
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appoggia, guida, accompagna il processo personale di apprendimento;
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facilita la riflessione e la presa di coscienza di se stessi, il dialogo personale in relazione agli interessi, alle mete da raggiungere;
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potenzia lo sviluppo dell’autonomia(lo studente sia padrone del proprio progetto di vita);
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incoraggia il passaggio tra l’Università e il mondo del lavoro;
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favorisce lo sviluppo delle diverse competenze dell’attività professionale (sapere, sapere fare, sapere essere, sapere stare) e, in particolare, delle Career Management Skills.
In una tale prospettiva il docente non smette di insegnare conoscenze, ma esse sono il presupposto per l’acquisizione delle competenze sia disciplinari ma soprattutto trasversali, che mettano insieme le competenze tecniche (sapere e saper fare), le competenze relazionali (saper interagire e saper stare) e le competenze personali (saper essere e saper diventare).
Il fine ultimo dell’azione della scuola e di ogni docente è quello di costruire una Società solidale e inclusiva dei cittadini, ove ciascun componente della rete sia “ponte”, traghettatore, accompagnatore, esploratore, inventore… con quella componente di flessibilità che consenta a ciascuno di assecondare, quando necessario, l’adattamento in ogni fase della vita e durante ogni cambiamento.
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