Vol. 16, n. 2, giugno 2023 — pp. 1-4

EDITORIALE

Il secondo numero dell’annata 2023 prosegue la mission della rivista di facilitare lo scambio e l’interazione tra ricercatori e professionisti per promuovere prospettive di ricerca e di intervento in una prospettiva evidence based, continuando a offrire ai lettori contributi liberamente accessibili grazie alla modalità open access.

Continua anche la scelta di pubblicare articoli in lingua inglese per aumentare la condivisione e la riflessione anche a livello internazionale. Il numero è ricco di prospettive di ricerca e di intervento in differenti ambiti applicativi del counseling.

Il numero si apre con l’articolo di Annamaria Di Fabio che riguarda le sfide e le complessità relative ai principi di pari opportunità e non discriminazione sul lavoro. L’articolo prende in considerazione i contributi psicologici e le loro implicazioni per le disuguaglianze sul posto di lavoro rispetto alle minoranze e ai gruppi minoritari, in particolare per quanto riguarda l’orientamento sessuale e l’identità di genere con un focus specifico sui lavoratori LGBTIQA+. Il contributo rappresenta anche la riflessione dell’autrice come Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Firenze che, con il suo Ufficio, è impegnata nel facilitare processi proattivi che promuovano i principi di pari opportunità e non discriminazione sul lavoro in strength-based prevention perspectives.

La sezione «Studi e ricerche» si apre con il contributo di Marcella Floris, Francesca Floris, Greta Mazzetti, Emanuela Valente, Roberta Spadoni e Dina Guglielmi sull’importanza della percezione di sé e del contesto per il successo formativo all’università. Lo studio analizza le risorse personali e le percezioni del contesto che possono avere un impatto sul rendimento accademico. Lo studio ha coinvolto studenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna. I risultati hanno mostrato che la relazione tra adattamento accademico e rendimento accademico è mediata dall’autoefficacia accademica e dalla presenza di un’attribuzione di causalità interna. Gli esiti della ricerca suggeriscono opportunità di intervento per progettare specifiche azioni per promuovere il successo accademico degli studenti universitari.

L’articolo successivo di Emanuela Ingusci, Elisa De Carlo, Fulvio Signore, Alessia Anna Catalano e Fabio Pollice presenta una ricerca empirica che ha coinvolto degli studenti universitari con l’obiettivo di esaminare il contributo delle soft skills nella relazione tra capitale psicologico e raggiungimento degli obiettivi accademici, alla luce del modello Job Demands-Resources. I risultati hanno mostrato che il capitale psicologico ha un ruolo nell’influenzare il raggiungimento degli obiettivi accademici e nel migliorare lo sviluppo delle soft skills. Queste ultime, a loro volta, giocano un ruolo cruciale nel permettere agli studenti di raggiungere i loro traguardi universitari. I risultati del presente studio offrono spunti per definire buone pratiche di orientamento e career counseling ancorate ai risultati della ricerca empirica.

Il contributo di Manuela Zambianchi e Lorenzo Volpe è relativo alla comunicazione sociale sulla pandemia Covid-19. L’articolo presenta uno studio con l’obiettivo di esaminare le relazioni della percezione di efficacia di due messaggi persuasivi appositamente creati e riguardanti, rispettivamente, la vaccinazione e le mascherine per ridurre il contagio da Covid-19 e la motivazione a proteggersi. I risultati hanno mostrato relazioni positive tra l’efficacia persuasiva dei messaggi e la motivazione a proteggersi. Questo contributo sottolinea il valore di promuovere e proteggere la salute attraverso un approccio integrato tra Psicologia della Salute e Design della Comunicazione.

La sezione successiva relativa agli «Strumenti» include contributi di Annamaria Di Fabio e Andrea Svicher sulle proprietà psicometriche di alcuni strumenti: la Eco-Generativity Scale, la versione italiana della Climate Change Anxiety Scale, la versione italiana della Brief Calling Scale.

Le sfide ambientali sono tra le più urgenti che la società umana sta affrontando, poiché hanno rilevanti implicazioni sia per l’ambiente sia per la salute umana. In questo contesto, è stato sviluppato il costrutto di eco-generatività come risposta adattativa e positiva per far evolvere la prospettiva confrontandosi con sfide così impegnative. Gli autori propongono la Eco-Generativity Scale, uno strumento basato sul costrutto integrato di eco-generatività. La scala include quattro dimensioni: due forme di generatività, vale a dire la generatività ecologica e la generatività sociale, l’identità ambientale, il successo percepito nel raggiungimento degli obiettivi e nella produzione di progettualità di successo. La scala mostra buone proprietà psicometriche, rappresentando uno strumento promettente per affrontare e confrontarsi con le sfide ambientali. In riferimento al cambiamento climatico, gli autori hanno analizzato le proprietà psicometriche della versione italiana della Climate Change Anxiety Scale. La scala ha mostrato un buon adattamento ai dati per un modello di ordine superiore con quattro fattori (danno cognitivo-emotivo, danno funzionale, esperienza del cambiamento climatico e impegno comportamentale), che convergono su un fattore di ordine superiore di ansia da cambiamento climatico. La scala ha inoltre evidenziato una buona affidabilità e validità concorrente, aprendo promettenti opportunità di ricerca e intervento.

L’ultimo contributo ha esaminato le proprietà psicometriche della versione italiana della Brief Calling Scale utilizzando l’Item Response Theory e confermando l’omogeneità delle due dimensioni (presence of calling e search for calling). Lo studio ha mostrato le buone proprietà psicometriche della versione italiana della Brief Calling Scale, sottolineando le sue potenzialità per la ricerca e l’intervento anche con lavoratori italiani.

Questo numero vuole continuare a favorire un proficuo e intenso scambio tra ricerca e intervento, sostenendo il valore di interventi ancorati all’evidenza empirica, e con il suo formato open access vuole continuare a essere uno strumento disponibile per studiosi e professionisti nei diversi ambiti di applicazione del counseling, in una prospettiva sempre più allargata e includendo tematiche innovative e attuali.

L’augurio continua a essere che un numero sempre maggiore di lettori possa fruire della rivista e dei suoi stimoli. L’invito a considerare la nostra rivista come uno spazio per la pubblicazione di contributi di ricerca e di intervento nei diversi contesti applicativi del counseling viene rinnovato, per continuare a nutrire circoli virtuosi tra ricerca e applicazione e implementare riflessioni su tematiche e interventi anche di frontiera e innovativi.

Annamaria Di Fabio e Guido Sarchielli

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