Vol. 15, n. 2, giugno 2022 — pp. 104-108

COUNSELING E PSICOLOGIA POSITIVA

Counseling and positive psychology

a cura di (edited by) Antonella Delle Fave e Annamaria Di Fabio

Positive Relational Management nelle organizzazioni e psicologia positiva

Annamaria Di Fabio1

Le relazioni interpersonali e le esperienze relazionali sono considerate tradizionalmente rilevanti per il successo lavorativo (Blustein et al., 1995; Schultheiss et al., 2001; Kenny et al., 2003; Blustein, 2006). Il lavoro è definito da Blustein (2011) come un atto intrinsecamente relazionale. Le relazioni possono quindi essere considerate risorse fondamentali per i lavoratori, evidenziando l’importanza di creare condizioni ottimali per supportare le relazioni adattive nei contesti organizzativi in una prospettiva di psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000) per flourishing relationships (Di Fabio, 2016). L’obiettivo è aiutare le persone a costruire le loro vite attraverso il lavoro e le relazioni (Blustein, 2011; Richardson, 2012). Si sottolinea il valore di un approccio psicologico organizzativo positivo che sottolinea la rilevanza di sviluppare relazioni positive e di supporto nel luogo di lavoro (Di Fabio, 2016; Di Fabio & Gori, 2016). Nell’attuale mondo del lavoro instabile e insicuro, il benessere delle persone nelle organizzazioni risulta minacciato (Blustein, Kenny, Di Fabio, Guichard, 2019; Di Fabio & Kenny, 2016b; Johnson et al., 2018; Robertson & Cooper, 2010). Essendo le relazioni sono un fattore chiave per il benessere delle persone (Blustein, 2011), promuovere relazioni positive può incrementare il benessere sul posto di lavoro (Di Fabio, 2016; Di Fabio & Gori, 2016).

In questa cornice, è stato sviluppato il costrutto di Positive Relational Management (Di Fabio, 2016) e la relativa scala per la sua misurazione. Il Positive Relational Management (Di Fabio, 2016) rappresenta una risorsa per l’adattamento relazionale produttivo e positivo al contesto e si articola in tre dimensioni: Respect (il mio rispetto per gli altri, il rispetto degli altri per me, il mio rispetto per me stesso); Caring (la mia cura degli altri, la cura degli altri per me, la mia cura per me stesso); Connection (la mia connessione con i membri della famiglia, con gli amici, con gli altri significativi e reciprocità). La Positive Relational Management Scale (PRMS; Di Fabio, 2016) è composta da dodici item, quattro item per ciascuna delle tre dimensioni. Gli aspetti di Respect, Caring e Connection non sono compresi in altri costrutti e misure, come ad esempio il supporto sociale percepito ricevuto da altri (Zimet et al., 1988) e il flourishing (Diener et al., 2010), pur contemplando processo di crescita in cui i rapporti sociali sono tra gli aspetti principali per l’individuo.

Nell’ambito della psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000), il Positive Relational Management si configura come una risorsa per gli individuinei contesti. Nella prospettiva delle healthy organizations (Di Fabio, 2017a, 2017b; Di Fabio, Cheung & Peiró, 2020) e delle strenght-based prevention perspectives (Di Fabio & Saklofske, 2021), il Positive Relational Management risulta una promettente risorsa su cui focalizzare l’attenzione per la promozione del benessere dei lavoratori. In questa cornice, un recente studio (Di Fabio & Kenny, 2019) ha esaminato le relazioni tra Positive Relational Management e benessere, sia edonico (positive and negative affects e life satisfaction) sia eudaimonico (life meaning e flourishing), controllando per i tratti di personalità dei Big Five. I risultati di questo studio hanno mostrato che il Positive Relational Management spiega una percentuale di varianza incrementale rispetto ai tratti di personalità in relazione al benessere sia edonico che eudaimonico. Se i risultati saranno confermati anche in ulteriori ricerche, il Positive Relational Management essendo una variabile incrementabile attraverso training specifici (Di Fabio, 2016), potrebbe risultare una promettente risorsa per la promozione del benessere.

La prospettiva della prevenzione primaria (Di Fabio & Kenny, 2016a; Hage et al., 2017) e le strenght-based prevention perspectives (Di Fabio & Saklofske, 2021) sottolineano il valore di costruire precocemente le risorse positive degli individui. Le prospettive preventive evidenziano inoltre il valore per le persone di gestire relazioni positive (Di Fabio, 2016) per migliorare respectivity (Maree, 2012) e relationality (Blustein, 2011). È importante che le persone e le organizzazioni si prendano cura della gestione di relazioni positive per prosperare nella costruzione di nuovi capitoli di vita sia personale che professionale (Di Fabio, 2016) nei vari contesti. Il Positive Relational Management rappresenta in questo senso una rilevante risorsa con un forte valore preventivo anche per healthy workers e healthy business nella cornice delle healthy organizations (Di Fabio, 2017a, 2017b; Di Fabio et al., 2020; Johnson et al., 2018; Robertson & Cooper, 2010).

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1 Università degli Studi di Firenze.

 

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