Strumenti / Measurements

Short Profile of Emotional Competence: proprietà psicometriche della versione italiana

Short Profile of Emotional Competence: Psychometric properties of the Italian version

Annamaria Di Fabio

Direttore del Laboratorio Internazionale di ricerca e intervento in Psicologia Positiva Cross-Culturale, Prevenzione e Sostenibilità (ICCPPsychP&SLab) e del Laboratorio Internazionale di ricerca e intervento in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni per l’orientamento professionale, il career counseling, i talenti e organizzazioni sane (WOPLabOProCCareerT&HO) Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia, Università degli Studi di Firenze, https://www.forlilpsi.unifi.it/vp-30-laboratori.html

 

Sommario

Lo scopo del presente lavoro è di analizzare le proprietà psicometriche della versione italiana dello Short Profile of Emotional Competence (S-PEC) per il suo utilizzo nel contesto italiano. Lo S-PEC è stato somministrato a 244 partecipanti. Sono state verificate dimensionalità, attendibilità e validità concorrente. L’analisi fattoriale confermativa ha supportato la struttura della versione originale del questionario. La coerenza interna e la validità concorrente sono soddisfacenti. I risultati indicano che la versione italiana dello S-PEC risulta un valido strumento per rilevare l’intelligenza emotiva anche nel contesto italiano.

Parole chiave

intelligenza emotiva; proprietà psicometriche; versione italiana dello Short Profile of Emotional Competence (S-PEC).

 

Abstract

The purpose of this study was to analyze the psychometric properties of the Italian version of the Short Profile of Emotional Competence (S-PEC) for its use in the Italian context. The S-PEC was administered to 244 participants. Dimensionality, reliability, and concurrent validity were investigated. Confirmatory factor analysis supported the structure of the original version of the questionnaire. Satisfactory internal consistency and concurrent validity were found. Results indicated that the Italian version of the S-PEC is a valid instrument for detecting emotional intelligence also in the Italian context.

Keywords

emotional intelligence; psychometric properties; Italian version of the Short Profile of Emotional Competence (S-PEC).

 

Il concetto di intelligenza emotiva è stato proposto in relazione alla considerazione che tutti gli individui nel corso della loro vita sperimentano e sono spettatori dei diversi tipi di emozione, ma emergono delle differenze individuali per quando riguarda l’identificazione, la comprensione, l’espressione, la regolazione e l’uso di queste (Petrides & Furnham, 2003). Tradizionalmente in letteratura si distinguono due differenti modelli di intelligenza emotiva (Stough, Saklofske, & Parker, 2009): gli ability-based models (Mayer & Salovey, 1997) e i trait emotional intelligence models (Bar-On, 1997; Petrides & Furnham, 2001). I modelli ability-based si focalizzano su dimensioni cognitive dell’intelligenza emotiva come ad esempio le abilità richieste per interpretare in maniera accurata le informazioni emotive (Mayer, Salovey, & Caruso, 2000). I trait emotional intelligence models fanno invece riferimento all’esperienza soggettiva delle emozioni e all’auto-valutazione delle proprie competenze emotive e sociali (Bar-On, 1997; Petrides & Furnham, 2001). Il modello self-report di Bar-On (1997) si riferisce alla self-reported emotional intelligence considerando le auto-percezioni delle proprie competenze emotive e sociali che influenzano come gli individui comprendono se stessi, interagiscono con gli altri e affrontano le sfide poste dall’ambiente. Il trait emotional intelligence model sviluppato da Petrides e Furnham (2001) integra le dimensioni incluse nel precedente modello di Bar-On (1997), ampliandole, considerando l’espressione delle emozioni, la regolazione delle emozioni e l’auto-motivazione. Il modello di Petrides e Furnham (2001) fa riferimento alla trait emotional self-efficacy che si configura come una costellazione di percezioni di sé relative alle emozioni legate al dominio della personalità.

All’interno di questo dibattito sullo status dell’intelligenza emotiva come abilità o come caratteristica self-report, è stato sviluppato un tripartite model di intelligenza emotiva (Mikolajczak, Petrides, Coumans, & Luminet, 2009). Questo modello include tre livelli di intelligenza emotiva: conoscenza, abilità e tratti. Il livello relativo alla conoscenza si riferisce a cosa le persone sanno in relazione alle emozioni e alle competenze emotive (ad esempio: conosco come esprimere costruttivamente le emozioni?). Il livello relativo all’abilità fa riferimento all’abilità di applicare le emozioni nelle situazioni in cui è richiesto (ad esempio: sono in grado di esprimere costruttivamente le mie emozioni se mi viene chiesto di farlo?). Il focus in questo caso non è su quello che le persone sanno ma su quello che sanno fare. Il livello relativo ai tratti si riferisce a disposizioni legate alle emozioni, vale a dire alla propensione a comportarsi in un certo modo in situazioni emotive (ad esempio: abitualmente esprimo le mie emozioni in modo costruttivo?). L’attenzione qui non è su ciò che le persone sanno o sono in grado di fare, ma su ciò che fanno di solito. Questi tre livelli di EI sono debolmente connessi: la conoscenza non sempre si traduce in abilità, che a sua volta non sempre si traduce in comportamento abituale.

Lo sviluppo di strumenti validi per misurare l’intelligenza emotiva e in particolare la trait emotional intelligence (vedi per esempio, Austin, Saklofske, Huang, & McKenney, 2004; Schutte et al., 1998; Petrides & Furnham, 2001, 2003) sono importanti per la spiegazione di un gran numero di outcome, favorendo la comprensione del contributo dell’intelligenza emotiva nell’adattamento psicologico, professionale e sociale (Di Fabio & Saklofske, 2014a, 2014b, 2018, 2019a, 2019b. In letteratura, fino a quando Brasseur, Grégoire, Bourdu e Mikolajczak (2013) non hanno sviluppato il Profile of Emotional Competence (PEC), non esistevano strumenti in grado di rilevare la percezione delle differenti dimensioni di intelligenza emotiva, tenendo distinte la percezione di Sé e la percezione degli altri. Il Profile of Emotional Competence (PEC; Brasseur, Grégoire, Bourdu, & Mikolajczak, 2013) è uno strumento self-report composto da 50 item che consentono di misurare dieci dimensioni di intelligenza emotiva (Identification of own emotions, Identification of others’ emotions, Understanding of own emotions, Understanding of others’ emotions, Expression of own emotions, Listening to others’ emotions, Regulation of own emotions, Regulation of others’ emotions, Use of own emotions, Use of others’ emotions) che convergono in due fattori di ordine superiore (Intrapersonal e Interpersonal) che insieme contribuiscono a un punteggio di intelligenza emotiva totale. Il processo di validazione di questo questionario (Brasseur, Grégoire, Bourdu, & Mikolajczak, 2013) condotto su 5460 partecipanti mostra adeguate proprietà psicometriche in termini di consistenza interna, struttura fattoriale, validità concorrente e predittiva. Attualmente sono sempre più richieste scale brevi sia per ricerca sia per intervento, per ridurre i tempi di somministrazione quando ai partecipanti è richiesto di compilare batterie che contengono molti strumenti, il tempo è limitato oppure sono richieste misure ripetute degli strumenti (Austin, Saklofske, & Smith, 2018). Per questo motivo Mikolajczak, Brasseur e Fantini-Hauwel (2014) hanno sviluppato lo Short Profile of Emotional Competence (S-PEC) composto da 20 item (10 per il fattore Intrapersonal e 10 per il fattore Interpersonal). Mikolajczak e colleghi (2014) sottolineano come lo S-PEC consenta di misurare le competenze emotive distintamente per le proprie emozioni (intrapersonal) e per le emozioni degli altri (interpersonal), oltre a rilevare un punteggio totale di intelligenza emotiva. Gli autori sottolineano tuttavia un limite di utilizzo della versione breve per quanto riguarda le dieci dimensioni. Infatti lo S-PEC contiene soltanto due item per ciascuna delle 10 dimensioni del PEC ed è pertanto preferibile l’utilizzo della versione completa a 50 item quando si è interessati a riflettere a livello di dimensioni. La versione breve è invece utile quando si è interessati ai punteggi dei fattori intrapersonal e interpersonal e al punteggio totale.

Alla luce del quadro teorico fin qui delineato, lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare le proprietà psicometriche della versione italiana breve del Profile of Emotional Competence per il suo utilizzo anche nel contesto italiano. Per l’analisi della validità concorrente sono state esaminate le relazioni della versione italiana dello S-PEC con i positive and negative affects (Watson, Clark, & Tellegen, 1988; Terraciano, McCrae, & Costa, 2003) in linea con la versione originale breve della scala (Mikolajczak, Brasseur, & Fantini-Hauwel, 2014).

Metodo

Partecipanti

Gli strumenti sono stati somministrati a 244 lavoratori della Toscana (45.49% maschi e 54.51% femmine; età media = 47.58 anni, DS = 10.23).

Strumenti

Short Profile of Emotional Competence(S-PEC). Per rilevare l’intelligenza emotiva è stata utilizzata la versione italiana a cura di Di Fabio dello S-PEC. La versione italiana dello S-PEC è formata da 20 item derivati dalla versione originale a 50 item della PEC (Brasseur, Grégoire, Bourdu, & Mikolajczak, 2013) con formato di risposta su scala Likert a 5 punti (da 1 = «Non ti descrive per niente» a 5 = «Ti descrive molto bene»). La scala consente di rilevare le due dimensioni di intelligenza emotiva (Intrapersonal e Interpersonal) e il punteggio totale. Esempi di item sono: «Quando sono toccato/a da qualcosa, so immediatamente ciò che provo»; «Nel momento in cui nascono le mie emozioni non capisco da dove provengano» (reverse); «Sono bravo/a a capire ciò che gli altri stanno provando»; «Se qualcuno si rivolgesse a me in lacrime, non saprei cosa fare» (reverse). Per ottenere la versione italiana dello S-PEC è stato utilizzato il metodo della back-translation. 

Positive and Negative Affect Schedule (PANAS). Per rilevare i positive e negative affects è stato utilizzato il Positive and Negative Affect Schedule (PANAS, Watson et al., 1988) nella versione italiana a cura di Terraciano, McCrae e Costa (2003). Il PANAS è composto da 20 aggettivi dei quali 10 si riferiscono al positive affect (esempi: entusiasta, interessato, determinato) e 10 al negative affect (esempi: turbato, angosciato, agitato). Ai partecipanti è chiesto di indicare quanto ciascun aggettivo descriva come si sentano generalmente su una scala Likert da 1 = «Molto poco o per niente» a 5 = «Moltissimo». I coefficienti alpha di Cronbach sono: .72 per il positive affect e .83 per il negative affect.

Procedura

La somministrazione degli strumenti è avvenuta in maniera collettiva e nel rispetto della legge sulla privacy. L’ordine di somministrazione è stato controbilanciato per controllare gli effetti dell’ordine di presentazione.

Analisi dei dati

La struttura fattoriale della versione italiana dello S-PEC è stata verificata con un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC) mediante l’utilizzo del programma statistico AMOS versione 6 (Arbuckle, 2005) con il metodo della massima verosimiglianza. L’adeguatezza del modello è stata esaminata non solo facendo riferimento al valore di χ2 dato che tale statistica risulta influenzata dall’elevata numerosità dei partecipanti, ma anche considerando altri indici di adattamento quali il rapporto tra il χ2 e i gradi di libertà (χ2/df). Valori del rapporto tra c2/gl compresi tra 1 e 3 indicano un buon adattamento (Byrne, 1989; Carmines & McIver, 1981; Marsh & Hocevar, 1985). Si sono inoltre tenuti in considerazione il Comparative Fit Index (CFI, Bentler, 1990) e il Tucker-Lewis Index (TLI; Tucker & Lewis, 1973) i cui valori superiori a .90 indicano una buona adeguatezza del modello (Bentler, 1990). Sono stati considerati anche il Root Mean Square Error of Approximation (RMSEA, Browne & Cudeck, 1993) e lo Standardized Root Mean Square Residual (SRMSR, Bentler, 1995) i cui valori inferiori a .08 indicano un buon adattamento del modello (Browne, 1990). Si è inoltre verificata l’attendibilità della versione italiana dello S-PEC mediante il calcolo dell’alfa di Cronbach. Inoltre per verificare la validità concorrente, sono state analizzate, mediante il coefficiente r di Pearson, le correlazioni dello S-PEC con i positive and negative affects (Watson, Clark, & Tellegen, 1988; Terraciano, McCrae, & Costa, 2003) in linea con la versione originale breve della scala (Mikolajczak, Brasseur, & Fantini-Hauwel, 2014).

Risultati

Per verificare la struttura della versione italiana dello S-PEC è stata effettuata un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC). Come per la versione originale dello S-PEC è stato testato un modello con 10 fattori di primo ordine (le 10 sottodimensioni), 2 fattori di secondo ordine (le 2 dimensioni Intrapersonal e Interpersonal) e 1 fattore di primo ordine (il punteggio totale di intelligenza emotiva). Sulla base degli indici di modifica sono stati eliminati gli item che saturavano su altri fattori latenti, mantenendo 20 item. Gli indici di Goodness of Fit sono riportati in Tabella 1.

6) Di Fabio-tab-1b  

Relativamente agli indici considerati, la versione italiana dello S-PEC conferma la struttura della versione originale (Mikolajczak, Brasseur, & Fantini-Hauwel, 2014). Per quanto concerne l’attendibilità, i coefficienti alfa di Cronbach sono i seguenti: .86 per il totale, .81 per la dimensione Intrapersonal, .84 per la dimensione Interpersonal.

Le correlazioni della versione italiana dello S-PEC con i PANAS sono riportate in Tabella 2.

 6) Di Fabio-tab-2b

Discussione

L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di verificare le proprietà psicometriche della versione italiana dello S-PEC per un suo utilizzo anche nel contesto italiano. Sono state pertanto verificate la dimensionalità, l’attendibilità e la validità concorrente dello strumento.

La versione italiana dello S-PEC risulta composta da 20 item (la stessa numerosità di item della versione originale) di cui 12 sono gli stessi presenti nella versione originale della scala mentre 8 sono differenti.

Relativamente alla dimensionalità, l’analisi fattoriale confermativa ha supportato un modello con dieci fattori di primo ordine (le dieci sottodimensioni), due fattori di secondo ordine (le due dimensioni intrapersonal e interpersonal) e un fattore di primo ordine (il punteggio totale di intelligenza emotiva) come per la versione breve originale (Mikolajczak, Brasseur, & Fantini-Hauwel, 2014), mostrando indici statistici di adeguatezza del modello soddisfacenti.

Per quanto riguarda l’attendibilità della scala, i coefficienti alfa di Cronbach relativi sia al punteggio totale che alle due dimensioni (Intrapersonal e Interpersonal) risultano soddisfacenti.

Per quanto riguarda la validità concorrente della versione italiana della scala, le relazioni positive e significative con il positive affect e inverse con il negative affect depongono per una soddisfacente validità concorrente dello strumento relativamente alle misure effettuate, in linea con quanto emerso per la versione originale breve della scala (Mikolajczak, Brasseur, & Fantini-Hauwel, 2014). Dai risultati emersi dal presente studio è possibile concludere che la versione italiana dello Short Profile of Emotional Competence risulta essere uno strumento valido e attendibile per la misura dell’intelligenza emotiva, consentendo di distinguere tra Intrapersonal e Interpersonal, anche nel contesto italiano. Tale studio presenta tuttavia il limite di aver analizzato le proprietà psicometriche della versione italiana dello S-PEC esclusivamente con un gruppo di lavoratori della Toscana che non risultano rappresentativi del contesto italiano. Future ricerche dovrebbero pertanto prendere in considerazione gruppi di partecipanti maggiormente rappresentativi della realtà italiana, comprendendo lavoratori di altre aree geografiche d’Italia e anche estendendo ad altri target come, ad esempio, studenti di scuola secondaria di secondo grado, studenti universitari, studenti in transizione e altri possibili target specifici.

Nonostante i limiti evidenziati, la versione italiana dello S-PEC è risultata uno strumento in grado di rilevare in maniera accurata l’intelligenza emotiva anche nel contesto italiano. Poter disporre di questa scala apre future prospettive di ricerca e di intervento in una prospettiva positiva di prevenzione primaria (Di Fabio & Kenny, 2015, 2016a, 2018; Hage et al., 2007; Kenny & Hage, 2009) e in una cornice di strenghts-based preventative perspectives (Di Fabio & Saklofske, 2019a) essendo l’intelligenza emotiva una variabile che può essere potenziata con specifici training (Di Fabio & Kenny, 2011) al fine di contribuire a promuovere outcome positivi (Di Fabio & Kenny, 2012a, 2012b, 2015, 2016a, 2016b, 2019; Di Fabio & Saklofske, 2014a, 2014b, 2018, 2019a, 2019b).

Bibliografia

Arbuckle, J. L. (2005). AMOS 6.0 user's guide, vol. 541. Chicago, IL: AMOS Development Corporation.

Austin, E. J., Saklofske, D. H. & Smith, M. (2018). Development and validation of two short forms of the Managing the Emotions of Others (MEOS) Scale. Frontiers in Psychology, 9, 974.

Austin, E. J., Saklofske, D. H., Huang, S. H., & McKenney, D. (2004). Measurement of trait emotional intelligence: testing and cross-validating a modified version of Schutte et al.’s (1998) measure. Personality and Individual Differences, 36(3), 555-562.

Bar-On, R. (1997). The EI Inventory (EQ-i): Technical manual. Toronto, ON: Multi-Health Systems.

Bentler, P. M. (1990). Comparative fit indexes in structural models. Psychological Bulletin, 107(2), 238-246.

Bentler, P. M. (1995). EQS structural equations program manual. Encino, CA: Multivariate Software.

Brasseur, S., Grégoire, J., Bourdu, R., & Mikolajczak, M. (2013). The Profile of Emotional Competence (PEC): Development and validation of a self-reported measure that fits dimensions of emotional competence theory. PLoS One, 8(5), e62635. doi: http://dx.doi.org/10.1371/journal.pone.0062635.

Browne, M. W. (1990). MUTMUM PC: User’s guide. Columbus, OH: Department of Psychology, Ohio State University.

Browne, M. W., & Cudeck, R. (1993). Alternative ways of assessing model fit. In K. A. Bollen & J. S. Long (Eds.), Testing structural equation models (pp. 136-162). Newsbury Park, CA: Sage.

Byrne, B. M. (1989). A primer of LISREL: Basic applications and programming for confirmatory factor analytic models. New York, NY: Springer-Verlag.

Carmines, E. G., & McIver, J. P. (1981). Analyzing models with unobserved variables. In G. W. Bohrnstedt & E. F. Borgotta (Eds.), Social measurement: Current issues, 80, 65-115. Beverly Hills, CA: Sage.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2011). Promoting emotional intelligence and career decision making among Italian high school students. Journal of Career Assessment, 19, 21-34.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2012a). Emotional intelligence and perceived social support among Italian high school students. Journal of Career Development, 39, 461-475.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2012b). The contribution of emotional intelligence to decisional styles among Italian high school students. Journal of Career Assessment, 20, 404-414.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2015). The contributions of emotional intelligence and social support for adaptive career progress among Italian youth. Journal of Career Development, 42(1), 48-59.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2016a). From Decent Work to Decent Lives: Positive Self and Relational Management (PS&RM) in the Twenty-First Century. Frontiers in Psychology, 7. doi: 10.3389/fpsyg.2016.00361.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2016). Promoting Well-Being: The Contribution of Emotional Intelligence. Frontiers in Psychology, 7. doi: 10.3389/fpsyg.2016.01182.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2018). Intrapreneurial Self-Capital: A Key Resource for Promoting Well-Being in a Shifting Work Landscape. Sustainability, 10(9), 3035. doi: 10.3390/su10093035.

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2019). Resources for enhancing employee and organizational well-being beyond personality traits: The promise of Emotional Intelligence and Positive Relational Management [Special Issue]. Personality and Individual Differences, 151. doi: 10.1016/j.paid.2019.02.022.

Di Fabio, A., & Saklofske, D. H. (2014a). Comparing ability and self-report trait emotional intelligence, fluid intelligence, and personality traits in career decision. Personality and Individual Differences, 64, 174-178.

Di Fabio, A., & Saklofske, D. H. (2014b). Promoting individual resources: The challenge of trait emotional intelligence. Personality and Individual Differences, 65, 19-23.

Di Fabio, A., & Saklofske, D. H. (2018). The contributions of personality and emotional intelligence to resiliency. Personality and Individual Differences, 123, 140-144.

Di Fabio, A., & Saklofske, D. H. (2019a). The contributions of personality traits and emotional intelligence to intrapreneurial self-capital: Key resources for sustainability and sustainable development. Sustainability, 11, 1240. doi: 10.3390/su11051240.

Di Fabio, A., & Saklofske, D. H. (2019b). Positive relational management for sustainable development: Beyond personality traits-the contribution of emotional intelligence. Sustainability, 11, 330. doi: https://doi.org/10.3390/su11020330.

Hage, S. M., Romano, J. L., Conyne, R. K., Kenny, M., Matthews, C., Schwartz, J. P., & Waldo, M. (2007). Best practice guidelines on prevention practice, research, training, and social advocacy for psychologists. The Counseling Psychologist, 35(4), 493-566.

Kenny, M. E., & Hage, S. M. (2009). The next frontier: Prevention as an instrument of social justice. The Journal of Primary Prevention, 30(1), 1-10.

Marsh, H. W., & Hocevar, D. (1985). Application of confirmatory factor analysis to the study of self-concept: First — and higher — order factor models and their invariance across group. Psychological Bulletin, 97(3), 562-582.

Mayer, J. D., & Salovey, P. (1997). What is EI? In P. Salovey, & D. Sluyter (Eds.), Emotional development and EI: Educational implications (pp. 3-31). New York: Basic Books.

Mayer, J. D., Salovey, P., & Caruso, D. R. (2000). Selecting a measure of emotional intelligence: The case of ability scales. In R. Bar-On, & J. D. Parker (Eds.), The handbook of emotional intelligence (pp. 320-342). San Francisco: Jossey Bass.

Mikolajczak, M., Brasseur, S., & Fantini-Hauwel, C. (2014). Measuring intrapersonal and interpersonal EQ: the short profile of emotional competence (S-PEC). Personality and individual differences, 65, 42-46.

Mikolajczak, M., Petrides, K. V., Coumans, N., & Luminet, O. (2009). The moderating effect of trait emotional intelligence on mood deterioration following laboratory-induced stress. International Journal of Clinical and Health Psychology, 9, 455-477.

Petrides, K. V. (2009a). Technical manual for the Trait EI Questionnaires (TEIQue). London: London Psychometric Laboratory.

Petrides, K. V. (2009b). Psychometric properties of the Trait EI Questionnaire. In C. Stough, D. H. Saklofske, & J. D. Parker (Eds.), Advances in the assessment of EI. New York: Springer. doi: https://doi.org/10.1007/978-0-387-88370-0_5.

Petrides, K. V., & Furnham, A. (2001). Trait EI: Psychometric investigation with reference to established trait taxonomies. European Journal of Personality, 15, 425-428.

Petrides, K. V., & Furnham, A. (2003). Trait emotional intelligence: behavioural validation in two studies of emotion recognition and reactivity to mood induction. European Journal of Personality, 17, 39-57.

Schutte, N. S., Malouff, J. M., Hall, L. E., Haggerty, D. J., Cooper, J. T., Golden, C. J., et al. (1998). Development and validation of a measure of emotional intelligence. Personality and Individual Differences, 25, 167-177.

Stough, C., Saklofske, D., & Parker, J. (2009). Assessing EI: Theory, research, and applications. New York: Springer.

Terraciano, A., McCrae, R. R., & Costa Jr, P. T. (2003). Factorial and construct validity of the Italian Positive and Negative Affect Schedule (PANAS). European Journal of Psychological Assessment, 19(2), 131-141.

Tucker, L. R., & Lewis, C. (1973). A reliability coefficient for maximum likelihood factor analysis. Psychometrika, 38(1), 1-10.

Watson, D., Clark, L. A., & Tellegen, A. (1988). Development and validation of brief measures of positive and negative affect: the PANAS scales. Journal of Personality and Social Psychology, 54(6), 1063-1070.

 

Autore per la corrispondenza

A. Di Fabio. Tel. +39 055 2755013; Fax +39 055 2756134. Indirizzo e-mail: E-mail: adifabio@psico.unifi.it Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia (Sezione di Psicologia), Università degli Studi di Firenze, via di San Salvi 12 – Complesso di San Salvi, Padiglione 26, 50135, Firenze, Italia.

 

Note

1 A

DOI: 10.14605/CS1231906
 

© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. ISSN 2421-2202. Counseling. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell'Editore.

Indietro