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a cura di Annamaria Di Fabio
Università degli Studi di Firenze
Maree, K. (Ed.). (2017). Psychology of career adaptability, employability and resilience. Cham, Switzerland: Springer, pp. 453, € 72,00
Il volume richiama l’attenzione di studiosi e professionisti sui concetti di adattabilità, resilienza e occupabilità come aspetti centrali del nuovo paradigma Life Design per il career guidance. Questo libro include varie risorse teorico-applicative utili ai lettori per identificare e rispondere efficacemente alle richieste continue e alle sfide del ventunesimo secolo in contesti caratterizzati da continui cambiamenti socio-economici e politici, accelerazione della vita personale e professionale. Alle persone è richiesto di sviluppare costantemente maggiore flessibilità, adattabilità, resilienza per incrementare l’occupabilità, anche attraverso narrative di carriera utilizzate come grimaldelli per rintracciare significato alla propria vita personale e professionale e affrontare le complessità odierna.
Questo volume può essere considerato come uno strumento prezioso non solo per gestire la costruzione professionale ma soprattutto per facilitare la consapevolezza e la sensibilità delle persone in relazione alle condizioni liquide caratterizzate dal continuo mutamento e dall’imprevedibilità, in modo da poter rispondere con maggior successo.
Gli autori dei contributi offrono puntuali informazioni teoriche e operative in riferimento ai concetti fondamentali del libro, adattabilità, resilienza e occupabilità, aprendo nuove prospettive di ricerca e intervento.
Per quanto concerne la sua articolazione, il testo comprende otto parti e ventisei capitoli. La prima parte include il capitolo introduttivo di Maree che offre un’ampia panoramica sui tre concetti fondamentali del testo adattabilità, resilienza e occupabilità, favorendo l’avvicinamento da parte dei lettori alle prospettive più recenti in questi ambiti.
La seconda parte comprende quattro capitoli riguardo la concettualizzazione di Career Adaptability, Employability e Career Resilience in quanto tematiche principali del volume. Il secondo capitolo a cura di Hartung e Cadaret si focalizza sulla career adaptability come capacità e risorsa per accogliere i continui cambiamenti del mondo odierno in termini di fattori per il cambiamento di se stessi, favorendo soddisfazione e successi nella costruzione della propria vita.
Il capitolo terzo di Lengelle, Van der Heijden e Meijers si concentra sui fondamenti teorici della career resilience come risultato dell’empowerment relazionale degli individui, in grado di rinforzare il dialogo interno sia con se stessi sia con gli altri per sviluppare narrative di carriera flessibili, personali e utili alla costruzione della propria storia.
Il quarto capitolo a cura di Pouyaud, Cohen-Scali, Robinet e Sintes studia il concetto di career resilience nel paradigma del life design e come processo di recovery, focalizzandosi sul dispositivo di bilancio di competenze nel contesto francese.
Il quinto capitolo di Rossier, Ginevra, Bollmann e Nota evidenzia l’importanza di career adaptability e career resilience intese come risorse per la costruzione di una vita piena di soddisfazioni e successi, considerando la relazione tra individuo e vari contesti di appartenenza.
La terza parte include tre capitoli relativi alla valutazione di Career Adaptability e Career Resilience. Il capitolo sesto di Rottinghaus, Falk e Eshelman si sofferma sull’assessment della career adaptability, descrivendone l’evoluzione storica e indicando strumenti sia quantitativi sia qualitativi.
Il capitolo settimo a cura di Di Fabio offre definizioni, evoluzione del costrutto e strumenti di rilevazione dell’employability, considerata una risorsa fondamentale per “navigare” attraverso i percorsi mutevoli e complessi nel ventunesimo secolo.
Il capitolo ottavo di Rochat, Masdonati e Dauwalder tenta di fornire una definizione operativa del costrutto di career resilience nell’ambito del career development, utile per progettare e implementare interventi in ambito professionale.
La quarta parte è costituita da quattro capitoli concernenti le prospettive future di Career Adaptability, Employability and Career Resilience nel Career Counselling lungo l’arco di vita. Il capitolo nono a cura di Theron presenta interventi di career counseling rivolti ai giovani in comunità povere in Sud Africa per promuovere adaptability e resilience supportando la costruzione del percorso personale e professionale.
Il capitolo decimo di Alchin e McIlveen introduce lo strumento U-Cube per l’assessment di career counseling di tipo costruttivista dei giovani, sottolineando l’importanza del dialogo e delle relazioni.
Il capitolo undicesimo a cura di del Corso richiama l’importanza di nuovi strumenti e interventi narrativi che i professionisti del career counseling possono utilizzare con giovani adulti per favorire abilità di career adaptability e affrontare con successo le numerose transizioni nel mondo del lavoro.
Il capitolo dodicesimo di Watson e McMahon si sofferma su un approccio di storytelling utile nel career counseling rivolto a adulti per azioni di supporto in varie transizioni favorendo l’assunzione di una posizione di agenti attivi nel proprio percorso di costruzione professionale.
La quinta parte comprende tre capitoli riguardanti i possibili utilizzi di Career Adaptability, Employability e Career Resilience per gestire le transizioni. Il capitolo tredicesimo a cura di Patton introduce interventi che possono essere realizzati con bambini nei primi anni di scuola per favorire lo sviluppo di career adaptability, employability e resilience anche in riferimento a questo target che riceve oggi sempre più attenzione.
Il capitolo quattordicesimo di Drabik-Podgórna si concentra sul concetto dialogico di counseling come modalità di partecipazione all’architettura dello spazio di vita per facilitare la career adaptability, la career resilience insieme a strategie di coping per affrontare con successo le varie transizioni dell’epoca odierna.
Il capitolo quindicesimo a cura di Duarte, da Silva e Paula Paixão approfondisce l’importanza di sviluppare conoscenze e competenze per gestire le transizioni e i cambiamenti odierni, attraverso l’attenzione a career adaptability, employability e resilience, con una panoramica sulle definizioni, la prospettiva storica e le principali ricerche in relazione a ciascuno di questi tre costrutti.
La sesta parte include tre capitoli relativi alla promozione di Career Adaptability, Employability e Career Resilience in gruppi di persone con caratteristiche specifiche. Il capitolo sedicesimo di Cheng, Klann, Zounlome e Chung offre un’analisi di questioni e interventi relativi allo sviluppo professionale rintracciati nella letteratura recente a livello internazionale riguardo a persone lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT).
Il capitolo diciassettesimo a cura di Peila-Shuster prende in considerazione differenze di genere nei luoghi di lavoro, su cui incide la socializzazione di ruolo e stereotipi, approfondendo il paradigma del life design, l’applicazione della Career Construction Theory e della Social Cognitive career theory per favorire l’employability di lavoratrici.
Il capitolo diciottesimo di Shelley e Wang approfondisce il significato della career adaptability nella società asiatica presentando nella prima parte ricerche sulla relazione con la soddisfazione di vita e nella seconda parte un modello di employability, sottolineando lo stretto rapporto tra career resilience, career adaptability, employability e soddisfazione di vita.
La settima parte è costituita da sette capitoli concernenti l’utilizzo di Career Adaptability, Employability e Career Resilience per promuovere la giustizia sociale. Il capitolo diciannovesimo a cura di Briddick e Sensoy-Briddick si sofferma sull’importanza di rinvigorire interventi di career development e counseling per la costruzione professionale all’interno del paradigma del life design, facendo riferimento in particolare alla recente teoria della Psychology of Working con il fine ultimo di favorire lavoro decente a tutti i livelli e contesti, con l’apertura di nuove direzioni di ricerca e intervento per il ventunesimo secolo.
Il capitolo ventesimo di Chen riprende i principi fondamentali della Self-determination Theory e li applica nell’ambito della vocational and career psychology, attraverso tre costrutti fondamentali di autonomia, competenza e prontezza professionale, illustrando e sostenendo la Self-determination per lo sviluppo professionale.
Il capitolo ventunesimo a cura di Maree discute i principali cambiamenti nel mondo del lavoro degli ultimi decenni evidenziando i termini di influenza e impatto sui lavoratori. Successivamente vengono presentati sette progetti di ricerca relativi a come la career adaptability e la career resilience possono essere rinforzate in favore dell’employability e del lavoro decente per tutti, alleviando in tal modo le criticità costituite dalle scarse risorse e condizioni di povertà.
Il capitolo ventiduesimo di Vilhjálmsdóttir presenta i risultati di un’ampia ricerca condotta in Islanda attraverso la versione islandese della Career Adapt-Ability Scale per identificare le norme di gruppo, confrontando più facilmente i punteggi ottenuti e arricchendo l’interpretazione dei risultati nell’ambito del counseling. Emerge l’attivazione dei processi di career adaptability che sostengono le persone nel momento in cui si trovano ad affrontare cambiamenti o intravedono cambiamenti nel loro futuro.
Il capitolo ventitreesimo a cura di Ribeiro esamina i costrutti di career resilience e career adaptability in contesti caratterizzati da molteplici sfide e vulnerabilità in America Latina, al fine di promuovere risorse nell’ambito del career guidance e counseling in relazione soprattutto alla tematica della giustizia sociale.
Il capitolo ventiquattresimo a cura di Ferrari, Sgaramella, Santilli e Di Maggio direziona il focus su career adaptability e career resilience in termini di risorse positive efficaci per affrontare le condizioni di impredicibilità, instabilità e incertezza dell’attuale mondo del lavoro e incrementare la partecipazione delle persone al lavoro con e senza disabilità, fornendo suggerimenti per interventi volti a migliorare la qualità di vita.
Infine il capitolo venticinquesimo di Glavin, Haag e Forbes si propone di chiarire i fondamenti teorici degli interventi di career guidance e counseling volti a promuovere abilità di career adaptability e career resilience nei clienti e dunque la propria employability per esaminare molteplici questioni di sviluppo professionale: il paradigma del Life Design all’interno del quale può essere collocata la Career Construction Interview come rilevante strumento per professionisti ma anche ricercatori e professori nel career counseling.
Nell’ottava e ultima parte il capitolo ventiseiesimo riporta le conclusioni di Blustein che enfatizzano l’importanza di disporre di un insieme di risorse, strumenti, interventi come linguaggio condiviso su un piano teorico e applicativo a servizio di professionisti, ricercatori e quanti sono interessati all’ambito della career guidance e counseling. In particolare la promozione di career adaptability, career resilience e employability si configura come una direzione rilevante per gli individui per intraprendere un percorso di auto-empowerment, rintracciare significati e decenza nel proprio lavoro, in modo da affrontare con successo le complessità e le sfide sempre più numerose e frequenti nel ventunesimo secolo.
Al termine della lettura si comprende come il volume, ricchissimo di contributi da molti Paesi con vari e differenziati riferimenti teorico-applicativi, costituisca un contributo prezioso e imprescindibile per studiosi e professionisti interessati a supportare le persone nella costruzione della propria vita e percorso professionale, identificando risorse, strumenti, servizi ma anche significati profondi e aspetti autentici di sé, per rintracciare e concretizzare azioni e risposte efficaci alle sfide del ventunesimo secolo, promuovendo una piena realizzazione personale e professionale. L’auspicio del volume, delle energie internazionali che racchiude e dell’editor del volume in prima persona è quello di dare avvio a un movimento ampio diffuso, capillare e proattivo per offrire un reale contributo nella realtà dei Paesi e nella pratica degli interventi nella costruzione di un mondo in cui l’accesso al lavoro decente sia raggiunto come diritto umano fondamentale.
Annamaria Di Fabio
Note
1 A
© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2202. Counseling.
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