Valutazione e rivalutazione delle competenze comunicative
Italia Pietrangelo, Sara Cavicchia, Silvia Di Giannantonio, Isabella Di Grottole, Elisa Di Tillio
Le ragioni che ci hanno indotto a condividere i dati raccolti con il Progetto di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) nel Centro Semiresidenziale dell’Età Evolutiva «Paolo VI» di Pescara, non sono solo legate ai miglioramenti documentati nell’ambito comunicativo dei nostri utenti ma alle loro ricadute positive anche nella sfera socio-comportamentale. Il Centro ospita bambini e adolescenti con autismo, con disabilità intellettive significative e problematiche comportamentali come aggressività auto ed eterodiretta. Per la gestione di tali condotte la tendenza è, generalmente, quella di consigliare un trattamento farmacologico piuttosto che agire con interventi appropriati ai bisogni comunicativi complessi (BCC). Questo nonostante numerosi studi evidenzino l’effetto positivo dell’uso della CAA sul comportamento e sullo sviluppo delle abilità prosociali, anche nei soggetti a bassa funzionalità cognitiva. Si è rivelata determinante, nello spazio progettuale, la creazione di un clima di fiducia, che ha favorito le prime occasioni di comunicazione e l’inserimento spontaneo dei primi simboli indicati dal ComFor (Forerunners in Communication), test clinico che tiene conto sia del funzionamento dei soggetti autistici che con disabilità intellettive. Si fonda sui principi del programma TEACCH (Treatment and Education of Autistic and related Communication handicapped Children) fornendo anche indicazioni sulle procedure per lo sviluppo delle abilità comunicative emergenti.
Keywords
Comunicazione Aumentativa Alternativa, Bassa funzionalità cognitiva, Autismo, Comportamenti problema, Disabilità comunicativa.