«Mamma, facciamo il caffè…»

Ettore Caterino, Maria Luisa Gava, Susanna Bartali

Il c.m.i.®, un approccio che nasce come un altro sguardo nell’ambito delle neuropatologie complesse, è frutto di un processo di integrazione di diverse discipline e settori riabilitativi quali: la Psicomotricità, la CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) e le attuali Neuroscienze. L’articolo mette in evidenza il percorso di apprendimento della realtà secondo la metodologia c.m.i.® di ML Gava in un bambino che accede al servizio a 15 mesi con diagnosi di Rischio elevato di Disturbo dello Spettro Autistico. In questo lavoro si propone un percorso di terapia che coinvolge inizialmente il bambino in un lavoro di apprendimento relativo alla procedura del fare il caffè in ambulatorio. In questo iter procedurale il bambino riesce a costruire i propri punti di riferimento relativamente agli elementi utilizzati (i «cosa»: oggetti della stanza, i «dove»: cassetti, scrivania, presa elettrica, i «quando»: ordine delle sequenze, ecc.) e struttura passaggi motori organizzati e finalizzati per l’apprendimento di tutto il percorso. Nella seconda fase viene coinvolto il genitore in un lavoro di apprendimento della stessa procedura del «fare il caffè» a casa tramite fase di coaching rivolto al genitore e osservazione delle sessioni videoregistrate dell’interazione madre-bambino. Il bambino al termine dell’intervento evidenzia un netto miglioramento della dell’intenzionalità comunicativa e del linguaggio, così come emerge dai punteggi della Scala ADOS e come testimoniato dal caregiver che riporta un netto cambiamento nella partecipazione e interesse del bambino per la vita quotidiana nell’ interazione con i suoi genitori.

DOI
10.14605/AUT2212406

Keywords
Autismo, Esperienza, Linguaggio, Genitorialità, Metodologia c.m.i.®

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